lunedì 19 dicembre 2016

Attentato in Germania




ore 22.30


Attentato a Berlino. Al mercatino di Natale. Simbolo di una Germania che fa festa.
Come in Francia, colpiscono la gente spensierata, quella di un concerto, di una passeggiata, turisti.
I giornali tedeschi, fermi, come morti. Non danno notizie se non quelle che si sentono in Italia.
 Le danno di sponda. I nove morti, può essere, i 50 feriti, scordiamoceli.
Le maggiori testate giornalistiche tedesche, online, ognuna di loro ci invita a capire che non si possono dare informazioni, tutto bloccato. Li ho consultati tutti. Muti. Cauti.
Un mondo che vive sul web, muto.
La Germania blindata su nessun commento. I berlinesi  invitati a rimanere dentro casa, con un messaggio laconico.
Fa davvero paura.

venerdì 16 dicembre 2016

Per un amico che domani si sposa


Per un mio amico che si sposa domani.
Lo sai che per questa cosa… che ti sposi …
Ti prenderò per il culo per sempre, sappilo e fattene una ragione, ma sai anche che sono una delle persone che è più felice per questa scelta che avete fatto.
Batto le mani dalla contentezza come una foca al circo.
Allora da dove comincio…
Avevo giurato di scriverti e leggere davanti a tutti  il tuo personalissimo temutissimo…   Papello.
Per i non addetti ai lavori:  Il Papello è uno documento molto imbarazzante che di solito, riassumono gli amici dello sposo o della sposa giorni prima del matrimonio, su tutto l’escursus sentimentale del promesso sposo prima di arrivare a quel fatidico giorno.
 I ricordi, il remoto.
Lo si racconta in versi per esorcizzarlo e seppellirlo per sempre.
Completo di ogni sordida nefandezza, di una crudeltà imbarazzante, ricco di aneddoti, cantonate storiche, lacrime, sesso, risate e disperazione, sbornie, deliri,  vizi e virtù del candidato coniuge.
Uno sputtanamento pubblico, molto inglese.
Goliardicamente divertente, ma terribilmente fuor di luogo.
Quindi…che dire?
So che ci sei, a tuo modo, a volte discutibile, sempre. So che ti trovo, a modo mio sempre. Perché sei un amico, vero.
So che la tua futura moglie è una donna fortunata.
Non credete alle statistiche, spesso mentono.
Certo quella volta che mi hai lasciato a piedi, non te la perdono. Non è da te.
Quella volta che mi hai bruciato con un razzo il vestito da sposa….come mi sono arrabbiata….
Te l’avevo detto, cacchio! Hai carta bianca!
Incosciente.
Tutto tranne il vestito, avevo detto.
L’ho dovuto buttare!!!!
Capisci???
Che forse ci avevi visto lungo tu, perché mi conosci.
 
Allora ti scrivo le cose che hai fatto che non avrei perdonato a nessun altro.
  • Il vestito da sposa…non ce la faccio proprio a perdonarti, cazzo, su questo devi ringraziare che non ho avuto una figlia femmina!!!
  • Hai quasi sempre detestato, tutti i miei fidanzati. Nessuno andava mai bene. Poi quando mi innamoravo, a volte pensavi meritassi di meglio. Forse avevi ragione tu.
     Per il resto, non ci sentiamo mai, ci vediamo poco, ma ti voglio bene.
  • Sono felice per te, mi dispiace molto non essere lì.
  • A tua moglie non devo dire niente, se  ti sposa lo sa bene, molto meglio di me, come sei fatto e quanto vali.
    Mi dispiace non essere con te domani a festeggiare, tanto.
    Ma so che me lo racconterai. Ti voglio bene. La stima che ho di te come persona, l'ho cercata, l'ho capita e sono fiera di avere stima di te.

  • Un  enorme in bocca al lupo,
    amico mio.S pero che la vita ti regali esattamente quello  che desideri,  col cuore.

lunedì 5 dicembre 2016

#iononsonoconvoi


A caldo dopo l’esito del referendum sulla Costituzione.

A chi accusa Renzi di arroganza, a chi ha votato no per populismo o in ricordo dei tempi che furono vorrei dire che ora che avete creato una crisi di governo, siete contenti?

A mio avviso l’Italia del no ha peccato di poco coraggio, ha partecipato a un’involuzione, reazionari confusi.

 Ieri durante il dignitoso e corrispondente a realtà, discorso di dimissioni di Renzi, quando ha detto che ci lasciava in mano a Mattarella mi sono venuti i brividi.

Renzi ci ha provato, si è fatto sentire in Europa, non spernacchiare dall’Europa come con Berlusconi o annoiarla a morte come Prodi.

Quando ho visto ridere D'alema, altri brividi, ho capito che la coalizzazione politica del no era per fare fuori Renzi.

La Costituzione, da quando sventuratamente il presidente del consiglio ha minacciato di dimettersi , ha scatenato l’ingordigia di tutti e ha smesso di essere importante. Prevedo un rientro a bomba di un Berlusconi ancora inorgoglito per il seguito di ignoranti che misteriosamente gli  vanno appresso.

Cari miei del no, non l’avete capito che ad un certo punto la partita era cambiata?

Che erano le nuove elezioni che gli ingordi desideravano?

Della Costituzione, a quel punto non è più fregato niente a nessuno, se non al popolo nostalgico.

Che hanno pilotato tutti questo Referendum, l’avete capito?

I padri costituenti si rivoltano nella tomba, secondo me.

Sulle giuste dimissioni di Renzi, sul discorso, sulla sua delusione devo dire che mi ha fatto tenerezza.

Cosa pensavate voi del no? Che non si sarebbe dimesso? Che si sarebbe attaccato alla poltrona tradendo la parola incautamente data?

Si è dimesso, ha fatto bene.

Avete capito che avete difeso la costituzione e indebolito l’Europa e indebolito l'Italia?

L’arroganza colta e sana di Renzi avrebbe limitato l’arroganza altrui, in Europa come in Italia. 

Ora che avete di fatto tolto all’Italia una figura istituzionale positiva, giovane e propositiva, cosa pensate che cambi?

I vecchi e corrotti fantasmi  ritorneranno a fare ancora più a pezzi l’Italia. Bravi, complimenti, bella mossa.

Grazie.

martedì 29 novembre 2016

Wishlist 2017



Si parla di frivolezze, oggi.


Dato che mi sono svegliata con lo stesso umore di Pollon, ve la ricordate Pollon?


La piccola dea che stava nell’Olimpo, con Eros sempre accanto che svolazzava, quella lì.


Ho deciso di compilare una Wishlist, che va di moda, pare che tanta gente di nascosto compili questo genere di liste, io ho pensato tentar non nuoce e quindi mi porto avanti con il lavoro, così mi si chiariscono gli obbiettivi.


Diciamo che inizia così.


Vorrei che nel 2017 si smettesse di parlare di Referendum sulla Costituzione, vada come vada, che non se ne può più, non si può più dire un  no o un sì, senza che scatti una tribuna politica e mica sarà finita il quattro dicembre,  dopo lo spoglio ci saranno i brogli da discutere, le polemiche, le interviste a cascata. Un altro mese di porta a porta sull’argomento e Travaglio e Renzi e Berlusconi che è di nuovo in ogni dove, basta. Il primo gennaio la si fa finita, stop.


 


 Nel 2017 vorrei per una qualsiasi, anche fortuita e magari fortunata ragione, non mi interessa come ma mi interessa che succeda, perché con i desideri bisogna essere precisi se no poi non si avverano se si è poco chiari, dicevo... vorrei fare un bagno sotto una cascata tiepida, quasi calda.


Vai a vedere perché, ma ho ‘sto desiderio qui. Una cascata vera, con l’acqua che scende giù, lo scroscio e tutta l’appropriata location naturalistica.


 



     Data la mia costanza nel non avere uno straccio di fidanzato quando devo traslocare, al prossimo trasloco vorrei avere un fidanzato simpatico, disponibile, magari esperto di bricolage e feng shui. Quelli bravi a interpretare le istruzioni Ikea, per intenderci, quello per cui viti, trapani e ripiani, siano  un simpatico hobby da condividere. Quello per cui una simpatica pizza e birra tra i cartoni al lume di candela sia divertente. Uno sereno…
 
Ehmm…a proposito di fidanzati…non è che devo aspettare per forza il prossimo trasloco…

 




Vorrei tanto, ma tanto, avere una botta di culo colossale, una qualsiasi…una che dopo che l’hai capita dici “…Che botta di culo!” con la faccia stupita allo specchio del bagno.

Quella che anche gli altri ti dicono “Che botta di culo!”, ammirati. Quell’ammirazione senza invidia che è data solo quando la botta di culo è enorme!


To be continued…

venerdì 25 novembre 2016

#Uominifatevisentire


 25 Novembre Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Uomini, fate che questa giornata abbia un senso.

Insieme all’8 Maggio, due occasioni all’anno. Due su trecentosessantacinque.

Una ben magra consolazione che si annulla leggendo le cronache giornaliere  di donne che perdono la vita per colpa di un uomo.

Raramente le donne si uccidono tra loro, avete notato?

Poche, pochissime serial killer donne sulla scena di cronaca nera. Le poche, famose e documentate, perlopiù spinte da motivi economici più che da pulsione omicida.

L’inizio di una squallida storia racconta che, passatemi il termine, questa “persecuzione lenta e silenziosa” si perde troppo lontano.

Una storia di violenza. Dalle più piccole come le maldicenze, alle più detestabili come l’omicidio, racconta di uomini deboli, spaventati, sessualmente involuti, spesso di una ignoranza abissale o al contrario, dotati, spietati, bestie.

Ma lo si tollera e lo si giustifica da sempre.

In politica, sui posti di lavoro, in casa, in famiglia, a letto. Violenza verbale, psicologica, fisica.

Uno “state of mind”, così diffuso da non risultare lampante, ad esclusione della cronaca nera.

La colpa di chi è? Ci ho ragionato, ma il discorso è troppo lungo e periglioso.

Lo stato aspetta, tutela, non scrive leggi chiare e definite, aspetta purtroppo che arrivi un cadavere di donna per addolorarsi. Ma lo stato su quest’argomento soffre spesso di amnesie.

Il maschilismo, insegnato, sentito e visto genera la violenza sulle donne.

Insegnato da padri, con complicità silenziosa di madri, spesso, dalla cultura, dalle fedi stravolte a uso e consumo.

Lo trovo ributtante.

Scorrendo fb vedo solo foto di donne nel logo di Action Aid.

Dove sono le foto degli uomini, perché sono loro che dovrebbero mettere la foto.

 Il messaggio dovrebbe partire dagli uomini oggi, non dalle donne. Non ne troverete una che non rabbrividisce leggendo, sentendo la cronaca degli ultimi anni, non ne troverete una che non ha subito una sopraffazione di qualsiasi origine da parte di un uomo.

Ma non basta una foto su un social, domani si ricomincia. Ma si può iniziare, sui social e nella vita di ogni giorno.

Di bastardi  ne girano parecchi.

Di uomini che amano umiliare le donne domani ne saranno piene ancora le strade.

Quindi uomini fatevi sentire, se pensate che non sia giusto.
Per tutte le mamme di figli maschi....
Direi cerchiamo di crescere figli che sappiano abbracciare invece che punire. Date l'esempio del rispetto dovuto ad una donna.
https://divagazioniliberedipaola.blogspot.it/search?updated-min=2013-01-01T00:00:00-08:00&updated-max=2013-05-30T01:43:00-07:00&max-results=22&start=10&by-date=false

domenica 13 novembre 2016

Samuele Bersani, la super luna e domenica pomeriggio a Bologna.


Ho fatto una passeggiata in centro. Al telefono una proposta di lavoro. 
 C’era il mercatino d’antiquariato in Santo Stefano. Passeggiare tra le bancarelle, specchiarsi tra gli specchi dorati, assaporare epoche andate, riconoscere borse di nonna, orecchini di una moda passata. Si respirava contrariamente a un Novembre che iniziava ad essere gelido, un Dicembre pieno di promesse.
In via Rizzoli, un po’ dopo il Bar di Vasco, ho notato Samuele Bersani a passeggio. L’ho capito dopo un paio di passi, solo dopo averlo guardato da donna. Lo incontravo spesso a quell'angolo, quello tra l’edicola e il venditore di caldarroste. Era uno uomo di quelli, uno zuccherino. 
Nascosto dagli occhiali, rettangolari e neri. Uguali a quelli che avevo perso chissà dove. Lui che ha scritto Giudizi Universali.
Quante volte l’avevo ascoltata quella canzone, è ne avevo apprezzato il genio. Quello di descrivere il passaggio che c’è tra l’innamoramento e l’amore.
In quei dubbi così ben scritti, si respira una volontà di andare oltre, oltre la rabbia e la paura, voglia di fare la differenza, di andare contro le statistiche.
Forse Samuele tornava, dagli Ambasciatori dove  Aldo Giovanni e Giacomo presentavano il loro ultimo libro. Li ho visti per caso, dalle vetrine, c’era fermento intorno, cellulari alzati.  Dovevano essere grandi amici, ho pensato, spesso aveva cantato i loro film. 
Contenta come la ragazzina che li seguiva a Mai dire gol, mi sono infilata dentro, veloce. Ho trovato un posto, il mio posto. Al primo piano della grande libreria, dove la folla non arrivava, troppo lontano dai fan più accaniti.
 Lì, nell'angolo delle salse messicane, proprio dietro il bistrot, ci sono dei tavolini nascosti.
Un loggione privato per tutti gli spettacoli.Una tappa fissa delle mie passeggiate in centro. Quel loggione. 
Ho visto la luna. Era bellissima, come sempre, forse un po' di più.
Da sotto le coperte, mi aveva spinto a uscire, la nicotina, la fame e un reading di poesia che avrei voluto vedere. Ma fa troppo freddo.
 #simonecarta mi scuserà, ma seguitelo perchè è bravo.
Ma stasera c'è freddo e via del Pratello per me è lontana da casa e c'è la luna.

Stasera c’è la super luna. Una luna così sfavillante si vedrà ancora nel 2034.
...quindi andate a guardare la luna, mandate foto di luna a chi meglio credete.
Fermatevi un'attimo a guardarla, la luna e pensate a qualcuno, così, gratis, che fa bene al cuore.
Un pensiero mentre guardo la luna, uno dei tanti...


mercoledì 9 novembre 2016

Cara America...


Cara America,
Ho tante cose da dirti, oggi.
La prima cosa che mi vien da dire…
E quel gran furbacchione di Putin…
Continua a bere wuodka e a festeggiare, non ha più il tempo di andare a correre a petto nudo a cavallo … e vede più vicino il momento del raccolto. Sta lì come un gatto sul termosifone a lisciarsi i baffi.
Trump presidente degli Stati Uniti d’America.
… Oh Gesù aiutaci tu.
Gli americani hanno espresso il loro voto.
Sia perché spinti da un’elezione programmata da nativi digitali, sia che siano andati a votare con cavallo e lazo roteante, sono andati a votare.
Uniti, gli americani, a loro modo, con quel modo alla John Wayne, stavolta lo sono stati davvero.
Innanzitutto, sono andati a votare, erano motivati chi per un verso chi per un altro ad andare e dire la loro.
Elezione seguitissima, come è seguitissimo Beautiful.
Intrighi, corna, email segrete, pettegolezzi di ogni genere, colpi bassi e furfanterie per ogni opinione.
Campagne elettorali  pessime.
Ha vinto quello dal curioso colorito arancione…che mi ricorda qualcuno ma non ricordi chi… c’è l’ho sulla punta della lingua…
L’unico motivo che mi solleva l’umore riguardo a questa nuova presidenza è che forse la terza guerra mondiale l’abbiamo ritardata di un bel po’, mentre con la Clinton non lo so, come sarebbe finita.
Il piano è facile adesso.
Putin si prenderà più Europa col bene placido del nuovo presidente.
Noi in mezzo a ‘sti due, uno stratega sopraffino e un cialtrone che nei sogni non solo ci ha creduto ma li ha pure realizzati.
Di una cosa sono sicura, che tutti e due sanno giocare bene a Risiko.
L’Europa è debole, l’Italia ha Renzi che è riuscito a fare di un referendum serio, un guazzabuglio di partito.
...Oh Gesù aiutaci tu...

Io l’avevo predetto Cara Inghilterra…

https://divagazioniliberedipaola.blogspot.it/2016/06/cara-inghilterra_28.html

martedì 1 novembre 2016

#rimandiamoilreferendum

1 Novembre.
Dopo un’indigestione di castagne, caramelle, cioccolata, dopo Halloween, dopo il terremoto.
Leggendo il giornale, mi viene da chiedere come oggi si devono sentire gli sfollati.
Perché è vero che la vita continua, perché è giusto guardare le cose con una certa distanza, perché è sacrosanto continuare  a fare quello che si deve fare.
Ma tutte le persone senza una casa, oggi come si devono sentire?
Non vi capita mai di pensare e se fosse successo a me?
Si chiama compassione. Non nell’accezione negativa di pena, la pena è tutt’altro sentimento con una ben diversa origine. La  compassione è unione, lo trovo un sentimento d’unione.
Significa mettersi nei panni di qualcun altro.
Costretti ad andare, a lasciare a dormire nei treni, in posti che non gli appartengono.
Con una vita deviata su un binario che mai si sarebbero sognati di prendere.
Senza casa.
Sull’ingiustizia di una terra che trema violenta, purtroppo non c’è niente da dire.
Si tratta adesso di fare. Scioccati e impreparati, ma da fare c’è parecchio.
Sento vaneggiamenti culturali che parlano di ricostruire chiese.
 Sono pietre, si pensi prima alle persone.
Io farei un appello. Rimandiamo il Referendum sulla costituzione e diamo i tanti soldi a chi ne ha davvero bisogno.
Non è un’idea bislacca.
Questo referendum è un guazzabuglio di controsensi  ancora prima di essere stato fatto.
Una farsa, ormai.
C’è un’emergenza contro un guazzabuglio.  
Persone senza casa contro una decisione che si può comunque rimandare.

#rimandiamoilreferendum

lunedì 31 ottobre 2016

Halloween contro Giorno dei morti.

Dai su, che mi sono convertita...
Halloween non poi così male, è più pulp del Carnevale innanzitutto.
Mi piacciono i cimiteri, non li vedo come un posto ostile,ci vado volentieri a curare le tombe, a portare i fiori a le persone che non ci sono più, che riposano lì. Regalo fiori a tombe sconosciute, quelle disadorne. Non mi fanno paura. Mi inteneriscono.
Però Halloween mette allegria, si smorza l'atmosfera nostalgica.
L'euforia dell'attesa per i bimbi inizia a settembre. Per loro è un'appuntamento a cui non vedono l'ora di andare.
La loro attesa, mi diverte e mi coinvolge. Questa festa straniera, celtica, mi sta simpatica.
La guardavo con scetticismo, distante. Invece lentamente mi ha conquistato.
C'è il trucco, il parrucco, ci vuole una preparazione.
Le strade di Bologna invase di bimbi che ridono, mascherati, sporchi di dolcetti recuperati nei negozi, da negozianti che fingono terrore. Allegri di zucchero, incantesimi, duelli di scheletri e anatemi di vampiri in piazza. C'è fermento.
Quindi direi parità Halloween 1  Giorno dei morti 1.
Pareggio, pari e patta.
Tanto i ricordi, camminano dietro di noi.


domenica 30 ottobre 2016

I terremoti che si parlano, che si dicono?

Ore 7.41 del mattino.
Ti svegli e trema tutto, istintivamente, rapido lo sguardo va al lampadario.
Dondola, e dondola parecchio.
La situazione è sotto controllo, ma dove è stato, dov'è stato l'epicentro?
Mi ha svegliata, è durato parecchio.
Oh mio Dio! Tranquilla, mi dico. Magari sognavo.
Magari mi sbaglio, controllo la finestra, è chiusa. Nessun colpo di vento.
C'è stato davvero. C'è quell'attimo sospeso in cui può essere successo di tutto.
Il pensiero va a tutti gli amici, i parenti sparsi in Italia. Sgomento.
Chiamo mamma, mi risponde. Ok non è stato a Messina.
Dal 24 Agosto non si sta mai tranquilli.
Lo schermo del computer trema nei social. La paura è scritta, è palpabile.
E' stato lungo, non finiva mai. Chissà che diavolo è successo. Un caffè, prima di tutto.
Norcia, Perugia, prime notizie, magnitudo 7.1, fortissimo.
Cominciano, veloci ad arrivare le notizie. I servizi in tv.
6.5 di Magnitudo, continuano le scosse d'assestamento.
Messaggi, wapp, fb. twitter. Ok, nessuna vittima. Feriti leggeri. Ottimo.
Crolli, dappertutto nelle zone interessate. Il centro Italia teme e trema.
Gli esperti sono terrorizzati, non lo dicono, ma si vede. Di solito sminuiscono, adesso parlano di terremoti che si parlano, probabili scosse di magnitudo alta, superiore a cinque, ipotizzano visioni apocalittiche.
Ieri si è svegliato il vulcano sommerso del tirreno, il Marsili, 5.7 di Magnitudo.
Zone isolate.
Sgomento.
Roma spaventata.
Metro chiuse. Crolla un ascensore. Chiusa una parte della Salaria. Le campagne, i paesini, isolati.
Ok, tra un paio d'ore si saprà di più. Basiliche chiuse.
Ma quello che mi preoccupa veramente e che allertano la popolazione, parlano di altri terremoti.
Ora cari esperti, quando i terremoti si parlano, che cosa si dicono esattamente?
Perchè ho paura.


#ilmiocuoreèconvoi











mercoledì 26 ottobre 2016

#SAVETHEDATE 29 Ottobre






You may say, I'm a dreamer but i'm not the only one...


Scomodo il caro John, per dirvi, rieccomi.
Altro giro, altra corsa. Altra presentazione. 
Che poi mi piace presentare dentro un bar, mi piace di più, c'è un clima più cordiale, le persone sono più a loro agio. 
C'è il ponte lungo, c'è una predisposizione alla vacanza. A fare qualcosa di diverso.
In un posto che conosco poco, mi è piaciuto il nome del bar, ma conosco  Via Castiglione ed è allegra, sempre in movimento, affascinante, è Bologna.
Va bene anche la musica, l'importante è che si accordi al tutto, all'atmosfera, al messaggio che si vuole passi. 
...quindi, vi aspetto!
Penso di iniziare la serata con una piccolo esperimento per farvi entrare subito in clima col libro...
...e non vi dico altro per non rovinarvi la sorpresa...

martedì 4 ottobre 2016

Mammina si arrabbia

Un altro indizio è l’uso del no.
A qualsiasi mia domanda posta su un qualsivoglia argomento di conversazione, la risposta dei pargoli sarà no, così a prescindere, addirittura a discapito, a volte.
Ma NO sarà la risposta, per puntiglio, con atteggiamento di chi non ha altro da dire, così è se vi pare …
E io ho abolito il NO.
D’altra parte, sono libera di abolire un vocabolo nelle conversazioni familiari, no?
Devono argomentare, portare esempi, spiegare il motivo, del no.
Ottima tecnica, dopo un po’ che si chiacchiera sul perché e sul percome, si sono già belli che distratti, confusi, incartati, per stanchezza, fanno la cosa giusta.

Chat, telefonini, Nintendo, computer. Una nuova generazione davvero.
Non so se guardarli con orrore o con ammirazione.
Probabilmente con tutti e due. Parlano una lingua virtuale, con nomi virtuali, descrizioni virtuali, strategie, bauli d’oro da aprire, Pokemon da seguire che io non comprendo, e soprattutto me la vogliono pure assolutamente fare capire... Ma devo proprio?
Con ore di discussioni, esempi, foto, racconti.
Ma d’altra parte…è la loro generazione, noi genitori abbiamo avuto la nostra. La loro è diversa, dalla nostra.
Noi con la tecnologia ci siamo arrabattati, ce la siamo trovata nel mezzo, loro ci sono nati.
O li prendo e li porto in una piccola isola deserta priva di wifi,in una capanna,  che a dirla così quasi quasi…,-9 
O li lascio apprendere il loro tempo.

(Sono dubbiosa sull'effetto di questo bombardamento a lungo termine…molto dubbiosa…)


Lo sguardo di sfida. Ma parliamone, dello sguardo che hanno tirato fuori dal cappello.
Ti guardano con il sottotitolo represso “Mamma ma proprio tu non capisci un cavolo”, che a me mi scappa sempre da ridere quando mi guardano così, e loro proprio vedo lo sforzo che fanno per non dirlo.Che tenerezza.
 Ma faccio la seria e sostengo lo sguardo per ore, come nei film di Sergio Leone prima di sfoderare le pistole. Ore di sguardi sfiancanti pieni di insulti muti e borbottii da parte loro, piena dei miei che penso ai fatti miei. Li abituo a detestarmi durante l’adolescenza.

Poi hanno 'sta cosa che girano nudi per casa. Che vai a capire che gli è preso. E’ una fase.
(E’ una fase, è la frase che ogni mamma si dice quando il figlio da di matto)
Ma quando finisce? No così, per dire…
Giusto non vergognarsi del proprio corpo, avere consapevolezza, non avere pudore eccetera, eccetera, eccetera, ma le chiappette al vento è un conto, le chiappette sulla sedia è un altro.
Mammina si arrabbia.

E siamo ancora solo all’inizio…

sabato 1 ottobre 2016

Preadolescenza...

La preadolescenza,  ho due maschi come sapete, aiuta i genitori a non impazzire durante l’adolescenza.
Li prepara.
Già, proprio perché voglio vedere il bicchiere mezzo pieno, essere zen e non procurargli danni irreversibile che pagherebbero con tediose visite dallo psicanalista.
Ci si abitua piano piano, così da esser non completamente impreparati quando i tuoi figli si trasformeranno in degli alieni testosteronici, di norma brufolosi e azzarderei anche parecchio sporchi, che ti saluteranno uscendo di casa a testa bassa, con lo sguardo perso dentro un cellulare,  gli auricolari, trascinandosi dondolando.
 (Non ho mai capito perché gli adolescenti dondolano quando deambulano). Mah?
Comincio ad avvertire le avvisaglie, come dire? “Eppur si muove” mi verrebbe.
Un cambiamento, lento ma progressivo dell’odore dei piedini, per esempio.
Da dolci pagnottelle profumate a sberle in continua crescita  dal discreto odore di Fonzie, che appestano letteralmente gli ambienti. Nonostante le docce, il continuo lavaggio di calzini radioattivi, le solette profumate, lo spray e gli sciacqui prima di dormire, niente continuano a profumare di formaggio allo zolfo.
Volendoci… trovare…un lato positivo è uno dei pochi momenti in cui non litigano, sui calzini sono coalizzati, fanno squadra. Ridono da matti, loro.
Siamo attualmente allo stadio di “Minaccia mamma di fargli odorare i calzini!” quando vogliono ottenere qualcosa, oppure colpiti da stupidite acuta mi fanno perfidi scherzetti mettendomeli sotto il naso a sorpresa. Che dolci, due zuccherini.
A proposito di zucchero, anche lì si intravede un cambiamento.
 Da piccoli uccellini bisognosi di poco, a camionisti tornati da un lungo viaggio senza sosta.
Senza fondo, praticamente.
Circola voce tra le mamme di terza media, che la situazione vada purtroppo,  solo a peggiorare.
Ci sono racconti su l'appetito dei pargoli del liceo, da far accapponare la pelle. Aneddoti che si tramandano per prepararci.
Cominciano le richieste, continue. Che siano soldi, telefoni, aiuto nei compiti, gite, pigiama party, furetti,  è indifferente.
 Sono in un momento di richiesta continua. Hanno una lista di cose da chiedermi che ho dilazionato già nel prossimo anno e che eludo con dei “ci ragioniamo su un po’’ che li tiene buoni per una ventina di giorni.
Ogni giorno sbalzo una richiesta di una ventina di giorni, quando ritorna la rimbalzo di altri venti, insomma funziona un po’ così. Ogni tanto li accontento e poi ricomincio con gli sbalzi. Prevedo di dover comprare un furetto nel 2020.
Sono socievolissimi, almeno i miei. Feste, inviti, incontri, partite. E quando mi azzardo a dire che forse oggi si potrebbe evitare, mi rispondono che hanno preso dalla mamma e che anche la mamma ama chiacchierare. Quindi; gioco, partita, incontro. Zitta e accompagno. Sempre per il problema poi delle sedute dallo psicologo ecc, ecc, ecc.
To be continued…

perché uno dei due sta fuori per il w.e. e io vi dirò rido come una matta e vedo una luce in fondo al tunnel.

giovedì 29 settembre 2016

Renzi, Salvini, Lorenzin, Berlusconi...che mal di pancia...Competenza...please

Allora, io ho imparato a farmi politicamente i cavoli miei, tanto la delusione della gestione, delle ideologie, di quello che anticamente significava la gestione della polis, è talmente agghiacciante, spoetizzante e deprimente che quasi quasi mi pento di essere tornata in Italia, anzi più che altro mi vergogno, mi vergogno di aver scelto di tornare in Italia, dove diciamola tutta, è tutta mafia.
Ora io sono siciliana e so bene cosa è la mafia.
Non voglio fare un'analisi storico politica di come è nata, di come si è sviluppata, ma facciamo una sintesi pratica. Si è sviluppata sulla pigrizia, prosopopea e mancanza di palle di una classe politica, perché allora era una classe regnante quindi politica, di ricconi pieni di soldi, pigri e mollemente adagiati su quello che avevano ereditato da nobili stirpe, che non avevano voglia di gestire le proprie proprietà .
La nostra proprietà  attualmente è l'Italia.
 Pigri. Ricchi. Convinti che il denaro potesse comprare tutto. Non mi parlate di Sicilia, però. Prchè è dappertutto.
Questo è la mafia e Questo è l'atteggiamento mafioso.
La politica italiana è talmente "mafiosa"appartenente a qualsivoglia appartenenza politica, che l'unica cosa che mi viene da dire è che non solo si dovrebbero vergognare, ma che li dovremmo a calci in culo, buttare fuori tutti, fare una bella tabula rasa, abolire i partiti e fare solo quello che è giusto per il paese.
 Oggi ho letto di Renzi, vuole fare il ponte, pure lui. Come dimmi caro Renzi?
 Cioè vorrebbe dire che vuole soldi dalla mafia? Sento Salvini che predica idee razziste e contro gli stranieri, che lo dovrebbero arrestare.
Fate non un programma politico sull'immigrazione coprendovi tra destra e sinistra, tra boiate che vi rilanciate, accusandovi l'uno contro l'altro, scusate ma sono boiate, per prende voti.
Fate qualcosa. invece di blaterare l'uno contro l'altro. ma vi sembra sensato questo flusso di stranieri che poveretti arrivano in Italia disagiati. Dategli un Lavoro. E datelo agli Italiani. Altrimenti se non siete capaci a darlo a tutti, benemeriti di destra e sinistra, di regolamentare questo flusso continuo di gente che ha bisogno, tutelandoli a sfavore dei pensionati, dei disoccupati, delle madri senza lavoro, eh, no allora no.
Createlo, per tutti. Italiani e stranieri, non li fate entrare in Italia a spese dei poveretti senza pensione. Fateli lavorare. Create posti di lavoro. Ipocriti. non scacciate i pensionati per fare posto a persone che non producono reddito. Togliete le prostitute dalle strade, regolarizzatele e fate pagare le tasse a tutti. Ipocriti.
Allora create voi che siete strapagati per combinare queste schifezze in nome di un partito e del fin troppo grasso stipendio che vi prendete ogni mese, a discapito di gente che prova a fare la sua vita, un sistema che garantisce il lavoro per tutti.
 Se non lo fate, come non avete fatto, create malcontento, razzismo, odio per gli stranieri, una porta aperta al terrorismo internazionale, ma che fate? Non lo capite? Eppure ci rappresentate.
 O cercate solo voti per questi fantasmi di partiti politici che vivono di un ricordo di gente che è morta per un'ideologia?
Vedo la pubblicità per fare auguri di compleanno ad un pedofilo mafioso che ha affossato l'Italia dei poveretti, a favore degli imprenditori e di tutti quelli che ci volevano lucrare sopra. vedo una grandissima incompetente come la Lorenzin, che di medicina e di gestione di ospedali, di economia, e di marketing, non essendo laureata nè in medicina, nè probabilmente ha mai gestito un ospedale, autorizzare una campagna per la fertilità che di Mussoliniana memoria, non solo ricordava, ma faceva sentire sbagliate le donne che decidono, cacchio direi, della loro fertilità.
Offendendo e mortificando le donne che magari quel figlio lo desiderano da anni, in un paese in cui, la gestione della maternità è gestita dalla Chiesa e dagli ipocriti.Dove non ci sono asili nei posti di lavoro. Dove alle giovani coppie è vietato dalle banche fare un mutuo per una casa.
 Hitler faceva uguale. Manifesti in bianco e nero sul ruolo della donna come procreatrice.
 Ancora è lì.
 Lei, la Lorenzin, Salvini, Renzi, Grillo e tutta la compagnia di bandiera.
Non si sono dimessi come fanno i politici seri, no, loro no. Ancora lì.
E voi dite che io non mi dovrei vergognare? Io mi vergogno.
Mi vergogno di un paese maschilista dove le donne vengono ancora trucidate dai loro compagni. Il bello che in molti criticano il regime patriarcale, che io non condivido, dei mussulmani. Diversi costumi, stesso risultato.
Dove il bullismo nelle scuole è dilagante, dove ci sono talmente tanti obiettori che se una donna ha il diritto di abortire per legge, non solo non può, ma si deve sentire in colpa.
Ma d'altra parte oggi festeggiamo in televisione il compleanno del Re del Bunga Bunga.
Il discorso, l'ho semplificato,l'ho fatta facile, è troppo lungo, e io ho fatto il meglio per oggi e ho di meglio da fare.
. Dovrebbero farlo tutti.
Aboliamo i partiti e mettiamo gente competente che prende decisioni.
Non comici, puttanieri, arrivisti, teologi.
Competenza, in Italia ci vuole competenza e nessun partito.
E ora io faccio di meglio, non perchè mi senti l'Oriana fallaci dei poveri, come sono stata accusata di essere, è che se io parlo prima mi sono documentata.
Competenza, non chiacchiere.
Esattamente come dovrebbe essere nella vita di tutti i giorni, competenza, meno arroganza, poche chiacchiere.

giovedì 15 settembre 2016


 Galateo delle chat di classe


 Approfitto del  perpetuo cambio di stagione ed inizio di un nuovo coinvolgente anno scolastico dei nostri figli,  per soffermarmi su un argomento di piena attualità. Piaga sociale dei tempi moderni, croce di pochi e delizia della moltitudine. 
Non esprimo giudizi sulla condizione psicologica dei partecipanti, ma quanto meno due, come dire,  regolette di base. Un galateo di buon senso, da madre di famiglia, insomma non dei paletti ma un cammino, una strada verso la pace di tutti. 


Punto 1 -  I messaggi del gruppo di mamme non dovrebbero superare i venti, vorrei dire cinque, ma non ce la si fa, quindi venti in totale al giorno ad alunno. La natura si esprime al meglio in economia e concretezza.

Prendiamo esempio. Chiari concisi, diretti si arriva al punto.

Punto 2 -  Quella forma di finto galateo di quella che io chiamo "la sindrome del ringraziamento perpetuo" gradirei che finisse ...sarebbe carino.

Tutti quei “grazie bella festa” oppure “quei panini poi, e la torta, poi, era morbidisssima” e  “per fortuna c'era il sole”,  “I bambini si son divertiti da matti”, “ti do la ricetta se vuoi?” e quel via discorrendo di frasi scritte davvero poco necessarie considerato il fatto che ci si vede e ci si incontra due volte al giorno di media, via.  No? Che dite?

Punto 3 -  Le foto. Parliamo delle foto, che intasano la memoria del cellulare.
Minimo due a testa al giorno. Tassativo. Anche scaglionate, se vi pare. 
Esempio: se si tratta di una festa dove si sono scattate 100 foto o fai un allegato e mandi una bella e pratica email, se no due al giorno per 50 giorni. Tipo. Dilazionate, a rate.

Punto 4 - Inviti a feste di compleanno, picnic, piscina, biblioteche, aste di beneficenza, regali alle maestre, partenze, arrivi, disguidi, gite e colazioni al sacco... e via discorrendo.

 Si spedisce l’invito poi si risponde "si volentieri grazie" o "no, scusa non posso ."
Senza spiegare per carità, nei minimi dettagli il perché dell’impossibilità, perché, tutti presi da ansia da prestazione, ci spiegheranno il perché della loro impossibilità ed oltre ad essere poco interessante come informazione, genera catene di S. Antonio di giustificazioni inutili via chat.

Punto 5 -  Il numero delle faccine mandato dovrebbe essere inversamente proporzionale all'età dei partecipanti alla chat. Venti faccine - scuola elementare, dieci faccine  -medie e liceo, adulti massimo tre al giorno a persona.

Punto 6 - Riservato alle mamme competitive, NON SI LITIGA IN CHAT.
Non si mandano frecciatine, sottintesi velenosi, ripicche e vendette. Vedetevi all'uscita e risolvetevela tra di voi.

Punto 7- Non ci si deve offendere se dopo il ventesimo messaggio non si apre più wapp fino all'indomani e non valgono le interrogazioni a saltare dal vivo sui contenuti mediatici del giorno prima.

 Buon inizio anno a tutti i genitori,
 un bacio a tutti.

domenica 3 luglio 2016

Al milionesimo rigore...

Cavolo! Abbiamo perso, il sogno degli Europei si è infranto al milionesimo rigore.
Azzurri, anche se ancora mi devo riprendere, sono senza voce e i vicini avranno sicuramente pensato che al primo piano abitasse lo Yeti, siete stati bravissimi, quasi da infarto.
Pioveva ieri a Bologna, ha guastato i piani di molti.
E poi l’attentato…gli Italiani uccisi… (per ora no comment)
Strada facendo di Baglioni, come inizio. Già lì, la mia compostezza si scioglieva.
La nazionale con la fascia nera.
Un inno nazionale quasi urlato.
E non dimentichiamoci, contro la Germania.
Una bella Germania, mobile, aggressiva. Sempre un po’ noiosetta e che non fa giocare, come al solito, ma mi aspettavo peggio. Segna un gran gol.
Scorretta al punto giusto da regalarci il rigore. Gli occhi di Bonucci. Il tiro, gol.  Uno a uno, si ricomincia. Finisce il tempo, si va ai supplementari…
…no ancora ai supplementari con la Germania, no eh???!
I supplementari un’agonia, questo testa a testa continuo, con la speranza e la paura di arrivare ai rigori.
Ho perso il conto, non so il vero risultato, ne mi interessa. Ha vinto la Germania.
A quel punto, ai rigori intendo, è alla come va, va. C’è di mezzo la fortuna, bravura, esperienza, l’emozione.
Hanno vinto loro. Sfiga, potevamo essere noi in semifinale.
Ma noi siamo fieri di essere italiani e voi ieri, con la squadra di Conte, unita, compatta, l’avete dimostrato.
E loro rosicheranno comunque…perché come al solito, non la rendiamo mai facile ai tedeschi.
Avete giocato col cuore.
Siamo tutti un po’ delusi, perché ci piaceva vedervi giocare così bene, ci piaceva la vostra squadra, ci sono piaciute le lacrime, erano vere, le vostre.

Un Italia, commovente.

sabato 2 luglio 2016

Questo post leggetelo domani...per scaramanzia! Forza azzurri!

Stasera Italia - Germania, quarti di finale europei 2016.
Che detta così sembra solo una partita.
Ma non è così, almeno per tanti. Proviamo a decontestualizzarla e allarghiamo il campo visivo.
I tedeschi sono più forti, noi italiani lo sappiamo, ma sappiamo anche che, “gira vota e firria”,
 (* come la metti la metti) riescono sempre a mettergliela, appunto, nel didietro, per dirla educata, ed il tedesco è un eterno rosicone.
Loro ci nascono rosiconi.
Di quelli che se la legano al dito per sempre, ma piuttosto che darti sazio ti criticano anche in maniera poco sportiva, con quella punta di spietatezza che li contraddistingue. 
Quanto rosicano i nostri amati, odiati crucchi…
Le alleanze con la Germania diciamo che non ci hanno mai portato fortuna, ma vai a veder perché ne siamo fatalmente attratti.
Noi gli invidiamo il rigore che un italiano, lo sa, non avrà mai e loro ci invidiano la terra, le donne, la cucina, il mare ma soprattutto la nostra innata strafottenza nel vivere la vita che a loro suona  come, non so come spiegarvi, come...  “illegale”.
E rosicano, noi li facciamo arrabbiare per come siamo fatti. Non si danno pace.
Io me la immagino la Merkel che torna a casa e ne dice di ogni su Renzi a suo marito a cena 
” Diser kleiner Italiener”… ( * Quel piccolo italiano…).  Dove “piccolo e italiano sono dei dispregiativi.
Lei Anghela, non si da pace. Si consolerà con un “comunque dopo Berlusconi “ … Secondo me, con Silvio ha fatto una fatica…poveretta.
Già perché di botto, istintivamente, come i bimbi all’asilo ci si critica sull’aspetto fisico; gli italiani sono bassi. Bassi ma affascinanti. E loro rosicano…i tedeschi.
Noi italiani non rosichiamo mai per un tedesco.
A calcio i tedeschi vincono solo nelle amichevoli, tra un italiano e un tedesco, mie belle signore italiane, così a istinto chi scegliereste? Ma un italiano, naturalmente. Anche le tedesche. 
Tra un wurstel e una lasagna? Ovvio, la lasagna.
Tra la spiaggia di un isola siciliana e Der Schwarzwald, ma è facile, l’italiano risolve, nella foresta ci va in primavera, d'estate si va al mare. Noi italiani siamo rapidi di pensiero, fatta la legge trovato l’inganno. Loro non lo tollerano, ma rosicano…
E anche questo nostro essere spacconi  e presuntuosi, li fa andare fuori di testa.
Sapete cosa vi dico cari crucchi che noi siamo fieri di essere italiani e voi rosicate.
Perché con noi non c’è guerra, non c’è partita. Forza azzurri!!!
E stasera vinciamo noi!!!!


Questo post verrà pubblicato domani…per scaramanzia.

martedì 28 giugno 2016

Cara Inghilterra...


Dicevamo darling,
ieri avevamo esposto il lato emotivo - romantico - letterario della questione.
Parliamo oggi  di geopolitica spicciola, cialtrona.
Sarai pure un’isola, ma sei circondata dai vicini irlandesi  scozzesi e gallesi e difronte hai i francesi che diciamo che è una vita che mal vi sopportate, con accanto quella gran simpaticona della Merkel che non ti farà mai più nessuno sconto, dall’altra parte del mare c’è l’America che se la ride e stappa bottiglie di Krug nella sala ovale che è un festino continuo da quando hai fatto 'sta genialata di referendum .
#brexit  potrebbe significare che cara Inghilterra diventerai una colonia americana.  
Quell’altro lì, il dittatore russo, beve wuodka a più non posso, va a cavallo a torso nudo e aspetta per raccatare a piene mani tutto quello che gli capiterà a tiro. E l’Africa? Dove la mettiamo l’Africa darling? Pure da laggiù arriveranno batoste da orbi.
La mia domanda è:

Ma cara Inghilterra ma voi il Risiko c’è l’avete? Ci avete giocato da piccoli?

Parliamo dell’effetto domino, ci avete giocato a domino sì?
Avete aperto le gabbie per tutti quelli che ora a ‘sto punto faranno il loro referendum. 
Come in classe quando la maestra fa la domanda e si aspetta che la mano la alzi prima il secchione. Avete alzato la mano prima voi e avete incoraggiato gli altri a farlo.

Paliamo dei tuoi ragazzi cara Inghilterra
Dunque, fammi capire, li hai tolti dal paese dei balocchi Europa per farli fuggire da te cara patria, home sweet home.
 Hai previsto la fuga di cervelli inglesi,  insieme a quelli che producevano idee e movimento che invece c’erano venuti di proposito, credendoti  amica?
Sai che ti dico darling?

Che sei un po’ ingrata, e ti regalo il Risiko così in caso ci giochi e capisci…e lo rivoglio indietro, sia chiaro.

To be continued…


lunedì 27 giugno 2016

Cara Inghilterra...

Se sapeste quante volte da piccola leggendo Aghata Cristie mi sono immaginata di prendere un thè a St. Mary Mead, con Miss Marple. Ero affascinata dalla strana vita della scrittrice e dai caratteri dei suoi personaggi. Ma lei, Miss Marple era ineguagliabile. Una delicata vecchietta di campagna, spudorata nella sua gentile invadenza,  riusciva a cogliere l’anima non rivelata dei suoi coabitanti. Di un’arguzia sopraffina e finta vaghezza al limite del buffo sbrogliava matasse ingarbugliate con una logica femminea, arzigogolata. Un personaggio potente per la sua unicità.
Erano inglesi sia scrittrice che personaggio, ora non sono più nostri regali vicini, ci hanno staccato, extracomunitari.

 Mi sento come se mi avessero rubato la nonna.

Parliamo dei Beatles, di John Lennon il pacifista, Love and Peace…
Imagine. La canzone simbolo di un sogno di pace. L’hanno pure ucciso è morto da eroe smentendo ma amplificando il messaggio di un sogno comune possibile.
Erano inglesi, tutti e quattro, icona di un paese che cambia, lui John Lennon un messaggero di sogni di pace e d’amore. Ora non sono più i baronetti d’Europa, se li sono ripresi, ci hanno staccato, extracomunitari.

Mi sento come se ci avessero rubato i sogni di pace e d’amore.

Shakespeare pure lui, extracomunitario, ce ne dovremmo fare una ragione.
Lui il sommo maestro inglese, autore di capolavori sopravvissuti per secoli, ineguagliabili per raffinatezza d’immagine, per crudeltà dei personaggi, dove ognuno, magistralmente vive l’incarnazione di una debolezza. Penso a personaggi come Mercuzio e il mio animo di scrittrice ride per la sua bravura. Ammirazione incontaminata, molto rumore per nulla, sogno di una notte di mezza estate.
Era inglese anche lui di  Stratford upon Avon nato il 23 aprile era del Segno del Toro, come me.
Ora caro William non sei più il mio maestro, ci hanno staccato, extracomunitario.

Mi sento come Harry Potter quando è morto Albus Silente.

La regina il suo governo e la sua  corte, tutti in blocco extracomunitari. Una monarchia con a capo una donna e gossippata fino allo sfinimento ci dice marameo. Sappiamo tutto di loro, come in Beautiful ne abbiamo seguito qualche puntata, siamo rimasti scioccati per Lady D, abbiamo visto crescere principi. Si è ripresa Londra.
Ora Elisabetta ci fa ciao ciao in maniera regale e dice con voi non gioco più.

Ma che si fa così, “darling” ? 


To be continued…

mercoledì 15 giugno 2016

Salsiccia e patate al sugo

Avete presente, quando dopo le pagelle dei pargoli le mamme si riuniscono per una birra ai giardini? Io sì, è successo ieri.
Stesse scene ogni anno.
Le mamme competitive chiedevano voti, i figli competitivi ( quelli che hanno sempre preso dal papà ovviamente... ;-)) confrontavano i voti con morbosa curiosità, le mamme come me bevevano un bicchiere di vino e chiacchieravano amenamente di tutto e del niente.
Tra una chiacchiera, un pettegolezzo di quelli buoni, un saluto e così via ti rendi conto che sono le sette, che non hai fatto la spesa e che hai da sfamare due squali affamati e ti cominci a fare delle domande. Ci vorrebbe una soluzione rapida e che non sporca troppo.
Espongo il mio problema alle mie compagne di tavolino e mi viene consigliata una ricetta rapida veloce, di quelle che butti tutto la in una pentola, e fa tutto da sola.


Stufato di salsicce e patate.
Non proprio estivo come piatto, ma di facile esecuzione e molto saporito.
Sul tavolo ad attendermi gli ingredienti.


 Un barattolo di polpa a pezzi di pomodoro, sedano cipolla e carota per il soffritto, quattro patate, e quattro salsicce belle cicciotte tagliate a punta di coltello, salvia rosmarino e basilico.


Ci serve una pentola ampia, alta consiglio, per evitare gli schizzi di pomodoro sulle pareti.


Come abbinamento musicale direi Ella Fitzgerald & Louis Armstrong, voci calde, saporite,
 allegro malinconiche come la salsiccia e patate, un giusto sottofondo per un bicchiere di Chianti.


Un' po' d'olio d'oliva nella pentola e mettiamo le verdure per il soffritto a dorare, poi le patate tagliate a dadoni, poi la salsiccia tagliata grossa, da poter fare dei singoli bocconi, gli odori a vostra scelta, sale e pepe.
Soffriggete tutto per una decina di minuti, quel tanto che le patate si colorino un po' e poi la polpa di pomodoro e un bicchiere d'acqua.
Mescolate e coprite.


Fate stringere il sugo e cuocete le patate, a fuoco lento, girando di tanto in tanto, quando il tutto diventa lucido corposo, fate riposare e "non tanto rapidamente" in  due ore, per l'esattezza il piatto è pronto. Divino. Sublime.
Anche se i tempi non erano quelli.


Quindi mettevi comode...e ascoltate...






C





lunedì 30 maggio 2016

Parmigiana di melenzane alla me medesima

Caldo, afa, Bologna è verde, tutta un fiore, profuma di tiglio, si ascoltano passeggiando più lingue straniere, vien voglia di birra e di passeggiate serali nel fine settimana, quando la città si svuota quando c'è un po' di vento, per vicoli deserti. 
A me in questa stagione vien voglia, ma una voglia matta di Parmigiana di melenzane e di friggere. Lo so, è una mania, 'sta cosa che al caldo lego il fritto c'è l'ho nel DNA, che per dire "acido desossiribonucleico" ci ho messo i primi tre anni di università.
Dal fruttivendolo compri quattro belle melenzane cicciotte, quelle più chiare, io uso solo quelle,senza macchie scure e toste, belle durette, che se poi ti avanzano fritte l'indomani ci fai la pasta alla Norma ( ma quella è un'altra ricetta, che magari scriverò domani) poi  due chili di pomodori datterini  io li preferisco, i datterini per fare la salsa di pomodoro, sono più dolci e la buccia è più tenera, sanno più di sole e di sale, ve li consiglio, una bella cipolla grossa fresca di tropea, quelle a mazzi sono croccanti e più succose e poi sono di stagione e basilico come se piovesse, che so dodici foglie, perché a me piace che si senta, ti deve rimanere in bocca il sapore alla fine di ogni boccone, che rinfresca, tre uova fresche, calde quasi per intenderci, quelle che sanno di uovo non le compri al supermercato, io le compro dalla panettiera che sono delle sue galline e sono buone. Sempre lì che è ben fornita, compro anche una scamorza fresca cicciottella pure lei, perché la mozzarella per i miei gusti lascia troppa acqua poi in cottura e poi si sa che la mussacà e la parmigiana sono imparentate.
Torni a casa, dove ti aspetta una  birrozza ghiacciata, la apri, la versi, apri le finestre e accendi la radio direi Manu Chao o Buena Vista Social club, sono perfetti sulla parmigiana. 
Entrambi mi sanno di vacanza, non so perché, a me sanno di vacanza in Grecia, mi suona di vacanza.
 Lavi le melenzane e tolgo un po' di buccia viola col coltello, le affetto sul tagliere per lunghezza, sottili,  le metto sotto sale con del sale grosso in uno scolapasta capiente e riempio la pentola della pasta d'acqua e la metto sopra, per fare pressione, un po', nel lavello, giusto il tempo di preparare il resto. Metto le uova a bollire fino a quando diventano sode.
Affetto la cipolla, non la lavate, basta togliere il primo strato, è pulita e candida già così.
Padellone da salsa, un po' d'olio non troppo e la lascio soffriggere a fuoco basso, con un bicchiere d'acqua. Nel frattempo taglio i pomodori lavati e li taglio un po' come mi pare, tanto alla fine la frullo col frullatore ad immersione. Bevo un  goccio di birra e verso i pomodorini con la cipolla ormai sfatta, quasi trasparente. Taglio la scamorza a cubetti in modo tale che si distribuisca uniformemente. Intanto la salsa borbotta, copritela con un coperchio, che schizza dappertutto.
 Pulisco le melenzane dal sale, e altro padellone con olio di semi, la metti sul fuoco alto e cominci a friggere.
Nel frattempo puoi cantare, telefonare all'amica, metterti lo smalto, che tanto ci vuole tempo. Carta assorbente su un piattone e mano a mano che sono belle brune, le tiri via  dall'olio e le metti sul piatto. Dopo una risata e una cantata, frulli la salsa e la annaffi di basilico che lascia il suo profumo col calore.
Monti il piato adesso. Prendi una bella teglia, carta forno, io la bagno un po' e la strizzo così prende meglio la forma della teglia, ( grandissima invenzione la carta forno), la spolverizzi con del pan grattato che raccoglie l'umido e rende il tutto più compatto. Prima un po' di salsa poi le melenzane poi ancora il pomodoro, le uova sbriciolate e la scamorza a dadini, poi ancora melenzane e di seguito fino a coprire e farla dell'altezza che vuoi tu.
Come ti piace a te, a me piace alta per esempio, voglio vedere gli strati.
Alla fine dell'ultimo strato di melenzane, ancora un po' di sugo e di parmigiano che a gratinare viene meglio. Inforni a 200 gradi , venti minuti e spegni. La lasci riposare nel forno aperto, perché lei la parmigiana deve essere tiepida e riposata. Intanto apri l'altra di birra fredda, e te ne tagli una generosa porzioni e te la mangi. Una vera goduria per i sensi, perché ricorda, si cucina con amore.