giovedì 7 febbraio 2013

Lettera ad un amore finito

...Tu non capisci che la mia è una lotta, un sanguinoso combattimento di cui conservo tutte le ferite mai cicatrizzate, di tutta una vita a passata a chiedermi se vado bene così come sono, perchè sono stata allenata con pervicacia a credere che sono sbagliata, che non merito di essere amata.
Una sfida intima che mi ha costretto a volere essere perfetta per chi mi ignorava.
 Ho dovuto far pace col pensiero che non era colpa mia, l'ho dovuto nutrire nonostante i rifiuti ostinati, razionalizzando e analizzando fin nelle viscere il vuoto che mi affama per arrivare a percorrere l'unica strada che mi avrebbe dolorosamente liberato.
 Ho invertito i ruoli respingendo per non essere respinta, diventando carnefice di quell'amore senza condizioni che ero disposta a regalarti e che veniva sciupato, ridicolizzandone il bisogno. 
L'ho ucciso, con lo stesso impeto impiegato ad alimentarlo, l'ho allontanato, mortificato, ho finto di non capire e senza freni per l'euforia che la liberazione mi regalava, ho perseverato sadica, fino a farla diventare un'abitudine.
A te, amore mio, che hai aperto vecchi cassetti colmi di disattenzione, di incuria, a te, a cui ho aperto il mio cuore con una semplicità disarmante, riserverò temo lo stesso trattamento, è una strada che conosco, non mi fa paura, tu non mi fai paura, so di essere più forte.
Ha scelto te consciamente, perversa mente mia, che ti ha riconosciuto all'istante, tra tante anime affini ha desiderato la tua che mi ha ingannata.
 Mascherata, mi ha abbagliato con un calore che non possiedi, con una sensibilità distorta dalla passione, con un amore che non mi basta.
Lucidamente mi riprendo quello che è mio, tutto torna al suo posto, con rassegnazione, con sofferenza, per questa mia incapacità a tollerare lo spreco del mio tempo.
La guerra l'hai vinta tu, ma io sono sopravvissuta e sono caparbiamente decisa a vivere serena, con tutto il bagaglio di imperfezioni che mi porto dietro, quelle per cui sistematicamente vengo messa in discussione.
 Imperfezioni che mi appartengono, che mi inteneriscono.
Voglio essere calda di una tenerezza che non mi sono mai concessa...

Dal libro "Danza di lucciole" Aletti editore.

martedì 5 febbraio 2013

Poesia...



...Vorrei averti dentro come un fantasma, essere piena di te.

Ti farei spazio, per farti accucciare, per sentire il respiro profondo dei tuoi sogni cullare i miei.

Potresti sentire come un’ondata di gioia la potenza del mio amore.

Piena di te, per saziare una fame che mi divora quando non ci sei.
Anime abbracciate durante la notte a sussurrare sogni mai raccontati, vorrei sentirti ridere dei miei pensieri, accarezzarti il cuore.
 Ascolterei in silenzio tutto il tuo amore...