La luna splende alta dentro un cielo senza stelle, sono
sdraiata sul divano e le luci di un piccolo albero di Natale illuminano la
stanza buia.
C’è un silenzio insolito, magico. Mi godo la mia cena a base di vino rosso e marron glaces.
I miei figli, nel pomeriggio, mi
hanno costretto a tirare fuori dall’armadio albero e decorazioni, decisi ed
esaltati dall’arrivo del prossimo Natale.
“Ragazzi un po’ presto per decorare l’albero, non credete?”
Ho cercato poco convinta di dissuadere i piccoli invasati a posticipare un
rituale che si compie ogni anno i primi di dicembre.
Non ero dell’umore adatto, ero triste, stanca e avevo
ricevuto il giorno prima una lettera che non aveva alimentato il mio buon
umore.
Ma alle mamme, si sa,
il malumore non è permesso.
Armata di santa e prenatalizia pazienza, li ho accontentati.
Claudio ha montato l’albero, io ho sistemato le luci colorate e Alessandro ha messo
la stella in cima. Con un sottofondo di musiche natalizie scaricate da you tube
abbiamo ballato, rotto cinque palle di vetro verde, addobbato l’albero in
allegria e probabilmente mi sono guadagnata un'ernia del disco prendendo in braccio i miei amati vitelli.
I bimbi felici, corroborati da una merenda a base di
cioccolata calda, finita l’opera mi hanno abbracciato felici del risultato
ottenuto.
E’ stato difficile.
Quest’anno il Natale ormai incombente vorrei sparisse dal
calendario, vorrei che magicamente Babbo Natale mi trasportasse al sette
Gennaio, oppure vorrei trovarmi in un’altra vita, in un’altra dimensione.
Mi piacerebbe essere in una casa con dentro un camino acceso
e la nebbia fuori e se fosse possibile, dato che sto sognando, mi piacerebbe
una bella nevicata.
Vorrei andare a comprare un albero gigantesco, non un odioso
albero di plastica. Uno di quelli che profuma di bosco, che inonda la casa di
un fresco e pungente ricordo di montagna.
Vorrei tutte le persone che amo intorno a me la sera della
vigilia, anche quelle che non ci sono più.
Cucinerei piatti
della tradizione, insieme al mio amore che beve vino in allegria, che mi
abbraccia e mi sorride.
Tanti parenti, molti amici, una nidiata di bambini e un
finto Babbo Natale che viene a distribuire i regali.
Di notte, quando tutti sono andati via e i bimbi sono a
letto felici e addormentati, mi piacerebbe rimanere abbracciata davanti al
camino, con lui che mi accarezza una pancia che cresce, una bambina, dopo due
maschi vorrei una bambina.
Non sarà così, sarà triste, senza il mio lui che amo
pazzamente, senza tutti i parenti e gli amici riuniti, senza la pancia che
cresce.