Dicevamo scattante verso l’altro bordo…
La testa sott’acqua che bella sensazione, che meraviglia,
che bella giornata, nuoto lentamente, padrona nel mio elemento naturale,
fluida, l’acqua una carezza sulla pelle, il sole non mi infastidisce più. C’è
odore di pineta e di cloro, che bello nuotare. Una tecnica yoga che conosco si
chiama “la camminata consapevole”, io dovrei scrivere un libro sulla “nuotata
consapevole”. Ti devi concentrare su tutti i tuoi muscoli in movimento e tutta un’enorme storia sull’essere qui e ora.
Svuotare la mente. Glutei, addominali, braccia, gambe. Li sto muovendo con
consapevolezza, sono qui e ora. Mente libera, pulita.
La prima vasca la faccio di slancio. Di nuovo, glutei, addominali…certo gli
addominali mi dovrei decidere a farli sul serio almeno una volta, dovrei
decidermi a farli, almeno una volta. Che pigra, mannaggia. Mi sono distratta, cacchio. Braccia, gambe, i
pensieri si calmano, la mente si svuota, glutei…certo che ha i suoi lati
positivi non avere più la macchina, ho camminato tutto l’inverno sotto qualsiasi
tipo di intemperie, ma in primavera ho trovato dei muscoli che non erano mai
stati lì, vedila positiva, nella sfiga uno deve trovare il meglio. Quelli, i muscoli, nei
polpacci proprio non li avevo mai visti su di me. Senza macchina ma con i
muscoli, non lo so, non lo so, uffa non ti distrarre, devo smettere di fumare, che
fatica e sono solo a metà della seconda vasca. Glutei, addominali, gambe, non
ce la faccio, sono distrutta, forse ho nuotato troppo consapevolmente, lo devo
scrivere nel libro, troppo non va bene, mamma mia, aiuto. Crollo, ma non mollo,
tanto al massimo se mi prende un coccolone ci sono i bagnini di Postalmarket
che mi recuperano. Oh Dio che fatica, una bracciata poi un’altra e prima o poi
arriverò, l’inizio di un crampo, lo sento al piede, lo sento il bastardo,
cambio ritmo, muovo il piede, passato, devo mangiare più banane, tutta quella
storia del potassio e magnesio lo so che è vera, un respiratore, voglio un respiratore,
sono vicina, ancora quattro bracciate e arrivo, non mollo, piuttosto schiatto
ma non mollo….arrivata.
Sto cercando di riprendermi, sono da dieci minuti a bordo
vasca che cerco di recuperare il ritmo regolare cuore polmone, facendo un poco
di stretching, spergiurando e inventando fioretti per convincermi a smettere di
fumare, maledicendo l’industria del tabacco e me che ci vado appresso. Casualmente…
mi cade l’occhio su quella che potrebbe essere la squadra del Bologna di nuoto
maschile nella vasca accanto. Ora io dico...santa pazienza... Una squadra è sicuro, di maschi alti slanciati
dai fisici scultorei anche. Se mi viene un infarto mi salvate voi?
Ammetto di aver fatto una piccola classifica mentale dal più
bello al più brutto, sona sola, non è che ho molto da fare e ha vinto l’allenatore.
Basta ho freddo, ora
caffè, sigarettina e sole, tanto sole.
Le persone si sono moltiplicate, il prato brulica d’umanità
varia e sudata ma io sono a mio agio, fresca e tonificata, così tonificata che
ho già dolore a tutte le articolazioni. Recuperata la postazione, spalmo la
crema su tutto il corpo, mi sdraio e chiudo gli occhi. Li riapro.
Rilassarsi, non pensare a niente, il mio vicino gay che
sfoggia un’abbronzatura caraibica e piedi perfettamente curati, litiga col
fidanzato al telefono, chiudo gli occhi, faccio la vaga e ascolto la lite che è
finita con un “vaffanculo divertiti” indirizzato al display del telefono. “
Nonna ciao come stai?”. Accanto ma dall’altra parte, una signora di Torino, che
sarà a Torino giovedì, venerdì e sabato, pressappoco della mia età, chiacchiera
con la sua longeva nonnina . “Sono qui con Riki che è in acqua.”
Richiama il fidanzato del signore che io ho immaginato
chiamarsi Angelo, perché ha un accento
del sud e ha la faccia tipica di quelli
che si chiamano Angelo. Litigano a proposito di un matrimonio. "Non ci credo!”
dice la Torinese che parla con un amica di nome Maria che è a fare la spesa per
la casa al mare e che stasera ha una cena. Neanche il tempo di prendere appunti
mentali su una ricetta per un’insalata sfiziosa con la frutta che l’amica
servirà alla cena di stasera che,
“Ti ho detto di non
venire!” stilla Angelo al cellulare e chiude infastidito.
“Ma certo che ci vediamo, vengo a Torino giovedì, venerdì e
sabato, ora chiamo la Laura,”
Mi accendo una sigaretta e se avessi anche dei pop corn sarebbe
perfetto.
Dio quanto mi diverto...
to be continued...