Triste ma determinata, decido di andare in piscina vicino casa
che mi dicono essere tremendamente decadente, pur di non rimanere a casa con
questa bella giornata estiva, le cicale che cantano, tutto un mondo fuori e un
bel libro nella borsa. L’ho detto, determinata.
Determinata a non deprimermi.
I bimbi sono col papà. Mi prendo uno di quei momenti che i
miei figli definiscono con scetticismo, incredulità e invettive varie, I
MOMENTI CHE MAMMA VUOLE SOLO PER LEI .
Di solito, I MOMENTI CHE MAMMA VUOLE SOLO PER LEI,
si limitano a bere un bicchiere di vino mentre preparo la cena e canticchio
canzoni degli ABBA o semplicemente chiudendo la porta del bagno a chiave.
I miei figli ormai lo sanno, non lo condividono, tanto meno
lo capiscono ma lo hanno assimilato e archiviato come dato di fatto: mamma è matta ma simpatica e quindi gli concediamo qualcosa, anche se non siamo
affatto d’accordo…
Capite quindi l’estasi nel pensare di poter passare una,
intera, giornata, in piscina, da sola.
L’ultima volta sarà stata nel 1987.
C’è sempre un’amica, un figlio, un amico del figlio, un fidanzato,
amante, marito, un nipote, una madre, un fratello. C’è sempre qualcuno che se
accenni a voler andare in piscina, si aggrega.
Stessa cosa vale per
la spiaggia. Si aggregano.
Io ho cominciato e imparato
a mentire per leggere un libro in spiaggia, da sola, in santa pace.
Sono una che si sta molto simpatica, mi trovo bene con me,
mi annoio raramente, ho sempre qualche trafuglio ( mio neologismo) da fare, da leggere, da sistemare, da studiare,
da cucinare, quindi stare da sola non mi infastidisce per niente. C’è gente che
va fuori di testa se sta sola, se non ha impegni, se non è collegata H24 a
tutti i social.
IO NO.
Quando capitano giornate come queste, dove potenzialmente mi
posso fare i cavoli miei tutto il benedettissimo giorno, a me non mi pare vero.
Ha aiutato il miracolo, togliere la suoneria del telefono che giace spento in fondo alla borsa.
Come ogni volta che vado in un posto che non conosco, ho una leggera scarica di adrenalina che mi infastidisce. L’ignoto mi stuzzica e mi terrorizza.
Adoro entrare in un locale e sapere qual è il mio tavolo
preferito, mi rassicura che la ragazza del bar ogni mattina mi saluti dandomi
del tu, mi piace salutare la gente che conosco per strada e che la commessa del
super si sorprenda se cambio marca di cereali. Sono una predatrice
territoriale.
Il nuovo mi agita e mi diverte.
Nel tentativo di ambientarmi il più presto possibile, leggo
il cartello con le informazioni, in fila alla cassa.
Avere informazioni, mi rassicura.
Cazzo ho dimenticato la cuffia, lì, sul tavolo
vicino al caffè.
Completamente destabilizzata, mi riaffido al cartello.
Il prezzo segnalato
sul cartellone sopra la cassa dichiara due euro in meno di quella che chiede l’abbondante
e poco pulito addetto.
Il cassiere ridacchia come Ponzio Pilato alzando le braccia
al cielo contro le lamentele di quello davanti a me che bestemmia come un
posseduto, per aver pagato un quarto dello stipendio in cuffie da bagno che la
madre dei suoi numerosi figli ha dimenticato a casa. Il marito ciabattando, offeso,
in dei boxer lilla, impettito entra in piscina.
Ho avuto uno sguardo di complicità con la povera donna con
la giornata rovinata e col portafogli in mano ho chiesto il prezzo.
“Sciabato e Domenica si paga di più, non è mica colpa mia, non
si arrabbi con me, bella scignorina? Che già oggi mi girano…eh, ssciorbole,
sciapessce” come mi girano, mi girano da matti!” alzando la voce.
Buona, devo stare buona, penso....Conta fino a dieci... uno...due...tre...quatt...Ma io dico?Perché è inutile che te la prendi con me e poi si vede e soprattutto si sente che ti girano perché non hai una donna, perché...quattro...cinque...sei... dieci.
Normalmente mi sarebbe partito un micro embolo... quel
povero disgraziato si sarebbe dovuto sorbire i miei dissensi sulla sua
educazione, sulla gestione della struttura, sulla sua pulizia personale per
almeno una mezz’oretta con ovvi seguaci
in fila inferociti per l’aumento di prezzo non giustificato. Avevo vinto.
Adoro litigare con sconosciuti maleducati, soprattutto nelle
vicinanze del ciclo. Sfogo la rabbia repressa.
Ma la questione richiedeva tempo e io volevo iniziare la mia
super, giornata, da sola, in piscina.
Il proprio credo contro il proprio interesse, una lotta di
ogni giorno.
Ha vinto l’interesse, per oggi e poi mi ha chiamato “scignorina”…
… ma ho preso il posto prato, il minimo, l’essenziale, così
per dispetto e non ho comprato la cuffia, rimedierò.
Avventurosissima sono…
To be continued…
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