Dicevamo, avventurosissima sono…
…e con questo spirito entro in un cancello che non conosco…seguendo
il gregge, sicura che mi avrebbero condotta alla meta con facilità. Loro non
erano nuovi. In piscina c’erano già stati, sguardo distratto, nessuna testa che
si perde in giro, passo svelto e ben disteso.
Li seguo, vanno tutti nella stessa direzione.
Arriviamo all’interno ad una specie di casello autostradale
dove non succede niente. Due gentili signorine, in tutto questa po’ po’ di
costruzione, chiedono il biglietto, lo guardano e ti intimano di darlo al
bagnino. Una particolarmente annoiata mi dice “ Nella vasca con i sandali, mi
raccomando”, io rispondo un sì, sì, generico non capendo se devo fare il bagno
con le scarpe e vado avanti seguendo il flusso. Un altro problema che risolverò
dopo.
Quando arrivi in territorio sconosciuto la prima cosa da
fare è studiare il territorio a beneficio del caso trattato.
Mi spiego: hai due bambini molto divertenti e molto
scalmanati? Sei sola? Col compagno?
Varia, la posizione da scegliere varia. Vengo e mi spiego.
Il caso dei due bambini per esempio, devo trovare un posto vicino ai gelati, al
bagno e con piscina a vista e facilmente raggiungibile in linea d’aria per
soccorrere bambini messi in difficoltà da bagnini distratti. In questo caso
alla cassa, non avrei fatto la figlia dei fiori e avrei pagato lettino e
ombrellone. Ma non è questo il caso di oggi.
Nel caso del compagno è facile,
faccio decidere a lui. In primis perché se per una volta non devo prendere una
decisione ci vado a nozze, e poi l’esperienza insegna. Ci ho provato, un paio
di volte.
Il posto dovrebbe essere il più
possibile isolato da qualsiasi genere vivente, animale, vegetale o minerale,
ovviamente non distante dalle birre, silenzioso (perché se c’è la musica è musica
di merda, e se ci sono bambini dio ce ne scampi e ce ne liberi, e se la musica
non c’è, “ ah proprio oggi che avevo
voglia di musica”). Poi ognuno ha le sue
esigenze e le rispetto.
Io ho altre strategie. Io miro alla
sopravvivenza.
Obbiettivo primario è assicurarsi
una zona d’ombra naturale, ci sono
quaranta gradi e sono le undici , devo ragionare in previsione, un paio d’ore
reggo sotto il sole, tra un bagnetto, una vasca, una pipì e una bottiglietta d’acqua,
diciamo che reggo fino all’una. Mannaggia
a me che ho fatto la figa sessantottina e non ho preso l’ombrellone. Con
calcoli astronomici sulla direzione dell’ombra che cambia mi garantisco, secondo i miei calcoli, un
posto a tre ore dall’ombra dell'unico albero, vicino al bar e in santa
pace. Lontanissimo però purtroppo, per un problema logistico chiaro solo a me,dalla zona della piscina in cui avevo deciso di
nuotare. Poca gente, ancora.
Il mio vicino di sdraio, mi osserva con
circospezione, è evidentemente gay, non per fare delle differenze, ma un uomo
così bello e così curato non può essere eterosessuale. Decido di localizzare le docce, con
indifferenza, mi aggiro morta di caldo verso la piscina col radar interno per
visualizzare la mia fonte di refrigerio.
Le ho trovate! Trovate, proprio
sopra una mamma della classe del mio cucciolino. Simpatica, ma di quelle che
ride ed è felice senza un vero perché e ti aggancia in discussioni eterne sul
niente che piuttosto, ora io non voglio essere asociale, telefonerei a mia
mamma di spontanea volontà per farmi raccontare un funerale. Almeno mia mamma
ha un umorismo che mi fa ridere.
Mi presenta il marito, che per poco
non gli scoppio a ridere in faccia, Calvo
, basso, senza niente dire contro i bassi e calvi che pure il commissario Montalbano è così e a me
piace un sacco, ma con la faccia e la zona senza più capelli, spalmata di crema
bianca tipo gesso, due occhi piccoli, con piccoli grumi di crema bianca nell’angolo
interno dell’occhio e una voce da bambina di due anni. E porco. Soprattutto
porco. Cosa hai da guardare mentre faccio la doccia?? Ma la smetti? Dovresti
ringraziare il tuo Dio per avere impalmato quella seppur noiosa creatura, e ti
ritrovo a fare il maniaco sotto la doccia? A volta la presunzione di uomini
orrendi e totalmente privi di fascino, mi sorprende.
Liquido la coppia e miro alla
piscina, sto quasi per svenire, ho sessanta su novanta di massima, da sempre,
non è colpa mia, mi devo bagnare per forza. L’ho detto, l’obiettivo è sempre la
sopravvivenza…
To be continued…
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