domenica 28 giugno 2015

Giornata in piscina (parte seconda)




Dicevamo, avventurosissima sono…

…e con questo spirito entro in un cancello che non conosco…seguendo il gregge, sicura che mi avrebbero condotta alla meta con facilità. Loro non erano nuovi. In piscina c’erano già stati, sguardo distratto, nessuna testa che si perde in giro, passo svelto e ben disteso.  

Li seguo, vanno tutti nella stessa direzione.

Arriviamo all’interno ad una specie di casello autostradale dove non succede niente. Due gentili signorine, in tutto questa po’ po’ di costruzione, chiedono il biglietto, lo guardano e ti intimano di darlo al bagnino. Una particolarmente annoiata mi dice “ Nella vasca con i sandali, mi raccomando”, io rispondo un sì, sì, generico non capendo se devo fare il bagno con le scarpe e vado avanti seguendo il flusso. Un altro problema che risolverò dopo.

Quando arrivi in territorio sconosciuto la prima cosa da fare è studiare il territorio a beneficio del caso trattato.

Mi spiego: hai due bambini molto divertenti e molto scalmanati? Sei sola? Col compagno?

Varia, la posizione da scegliere varia. Vengo e mi spiego. Il caso dei due bambini per esempio, devo trovare un posto vicino ai gelati, al bagno e con piscina a vista e facilmente raggiungibile in linea d’aria per soccorrere bambini messi in difficoltà da bagnini distratti. In questo caso alla cassa, non avrei fatto la figlia dei fiori e avrei pagato lettino e ombrellone. Ma non è questo il caso di oggi.

Nel caso del compagno è facile, faccio decidere a lui. In primis perché se per una volta non devo prendere una decisione ci vado a nozze, e poi l’esperienza insegna. Ci ho provato, un paio di volte.

Il posto dovrebbe essere il più possibile isolato da qualsiasi genere vivente, animale, vegetale o minerale, ovviamente non distante dalle birre, silenzioso (perché se c’è la musica è musica di merda, e se ci sono bambini dio ce ne scampi e ce ne liberi, e se la musica non c’è,  “ ah proprio oggi che avevo voglia di musica”).  Poi ognuno ha le sue esigenze e le rispetto.

Io ho altre strategie. Io miro alla sopravvivenza.

Obbiettivo primario è assicurarsi una zona d’ombra  naturale, ci sono quaranta gradi e sono le undici , devo ragionare in previsione, un paio d’ore reggo sotto il sole, tra un bagnetto, una vasca, una pipì e una bottiglietta d’acqua, diciamo che reggo fino all’una.  Mannaggia a me che ho fatto la figa sessantottina e non ho preso l’ombrellone. Con calcoli astronomici sulla direzione dell’ombra che cambia mi garantisco, secondo i miei calcoli, un posto a tre ore dall’ombra dell'unico albero,  vicino al bar e in santa pace. Lontanissimo però purtroppo, per un problema logistico chiaro solo a me,dalla zona della piscina in cui avevo deciso di nuotare. Poca gente, ancora.

 Il mio vicino di sdraio, mi osserva con circospezione, è evidentemente gay, non per fare delle differenze, ma un uomo così bello e così curato non può essere eterosessuale.  Decido di localizzare le docce, con indifferenza, mi aggiro morta di caldo verso la piscina col radar interno per visualizzare la mia fonte di refrigerio.

Le ho trovate! Trovate, proprio sopra una mamma della classe del mio cucciolino. Simpatica, ma di quelle che ride ed è felice senza un vero perché e ti aggancia in discussioni eterne sul niente che piuttosto, ora io non voglio essere asociale, telefonerei a mia mamma di spontanea volontà per farmi raccontare un funerale. Almeno mia mamma ha un umorismo  che mi fa ridere.

Mi presenta il marito, che per poco non gli scoppio  a ridere in faccia, Calvo , basso, senza niente dire contro i bassi e calvi che  pure il commissario Montalbano è così e a me piace un sacco, ma con la faccia e la zona senza più capelli, spalmata di crema bianca tipo gesso, due occhi piccoli, con piccoli grumi di crema bianca nell’angolo interno dell’occhio e una voce da bambina di due anni. E porco. Soprattutto porco. Cosa hai da guardare mentre faccio la doccia?? Ma la smetti? Dovresti ringraziare il tuo Dio per avere impalmato quella seppur noiosa creatura, e ti ritrovo a fare il maniaco sotto la doccia? A volta la presunzione di uomini orrendi e totalmente privi di fascino, mi sorprende.

Liquido la coppia e miro alla piscina, sto quasi per svenire, ho sessanta su novanta di massima, da sempre, non è colpa mia, mi devo bagnare per forza. L’ho detto, l’obiettivo è sempre la sopravvivenza…

To be continued…

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