martedì 28 giugno 2016

Cara Inghilterra...


Dicevamo darling,
ieri avevamo esposto il lato emotivo - romantico - letterario della questione.
Parliamo oggi  di geopolitica spicciola, cialtrona.
Sarai pure un’isola, ma sei circondata dai vicini irlandesi  scozzesi e gallesi e difronte hai i francesi che diciamo che è una vita che mal vi sopportate, con accanto quella gran simpaticona della Merkel che non ti farà mai più nessuno sconto, dall’altra parte del mare c’è l’America che se la ride e stappa bottiglie di Krug nella sala ovale che è un festino continuo da quando hai fatto 'sta genialata di referendum .
#brexit  potrebbe significare che cara Inghilterra diventerai una colonia americana.  
Quell’altro lì, il dittatore russo, beve wuodka a più non posso, va a cavallo a torso nudo e aspetta per raccatare a piene mani tutto quello che gli capiterà a tiro. E l’Africa? Dove la mettiamo l’Africa darling? Pure da laggiù arriveranno batoste da orbi.
La mia domanda è:

Ma cara Inghilterra ma voi il Risiko c’è l’avete? Ci avete giocato da piccoli?

Parliamo dell’effetto domino, ci avete giocato a domino sì?
Avete aperto le gabbie per tutti quelli che ora a ‘sto punto faranno il loro referendum. 
Come in classe quando la maestra fa la domanda e si aspetta che la mano la alzi prima il secchione. Avete alzato la mano prima voi e avete incoraggiato gli altri a farlo.

Paliamo dei tuoi ragazzi cara Inghilterra
Dunque, fammi capire, li hai tolti dal paese dei balocchi Europa per farli fuggire da te cara patria, home sweet home.
 Hai previsto la fuga di cervelli inglesi,  insieme a quelli che producevano idee e movimento che invece c’erano venuti di proposito, credendoti  amica?
Sai che ti dico darling?

Che sei un po’ ingrata, e ti regalo il Risiko così in caso ci giochi e capisci…e lo rivoglio indietro, sia chiaro.

To be continued…


lunedì 27 giugno 2016

Cara Inghilterra...

Se sapeste quante volte da piccola leggendo Aghata Cristie mi sono immaginata di prendere un thè a St. Mary Mead, con Miss Marple. Ero affascinata dalla strana vita della scrittrice e dai caratteri dei suoi personaggi. Ma lei, Miss Marple era ineguagliabile. Una delicata vecchietta di campagna, spudorata nella sua gentile invadenza,  riusciva a cogliere l’anima non rivelata dei suoi coabitanti. Di un’arguzia sopraffina e finta vaghezza al limite del buffo sbrogliava matasse ingarbugliate con una logica femminea, arzigogolata. Un personaggio potente per la sua unicità.
Erano inglesi sia scrittrice che personaggio, ora non sono più nostri regali vicini, ci hanno staccato, extracomunitari.

 Mi sento come se mi avessero rubato la nonna.

Parliamo dei Beatles, di John Lennon il pacifista, Love and Peace…
Imagine. La canzone simbolo di un sogno di pace. L’hanno pure ucciso è morto da eroe smentendo ma amplificando il messaggio di un sogno comune possibile.
Erano inglesi, tutti e quattro, icona di un paese che cambia, lui John Lennon un messaggero di sogni di pace e d’amore. Ora non sono più i baronetti d’Europa, se li sono ripresi, ci hanno staccato, extracomunitari.

Mi sento come se ci avessero rubato i sogni di pace e d’amore.

Shakespeare pure lui, extracomunitario, ce ne dovremmo fare una ragione.
Lui il sommo maestro inglese, autore di capolavori sopravvissuti per secoli, ineguagliabili per raffinatezza d’immagine, per crudeltà dei personaggi, dove ognuno, magistralmente vive l’incarnazione di una debolezza. Penso a personaggi come Mercuzio e il mio animo di scrittrice ride per la sua bravura. Ammirazione incontaminata, molto rumore per nulla, sogno di una notte di mezza estate.
Era inglese anche lui di  Stratford upon Avon nato il 23 aprile era del Segno del Toro, come me.
Ora caro William non sei più il mio maestro, ci hanno staccato, extracomunitario.

Mi sento come Harry Potter quando è morto Albus Silente.

La regina il suo governo e la sua  corte, tutti in blocco extracomunitari. Una monarchia con a capo una donna e gossippata fino allo sfinimento ci dice marameo. Sappiamo tutto di loro, come in Beautiful ne abbiamo seguito qualche puntata, siamo rimasti scioccati per Lady D, abbiamo visto crescere principi. Si è ripresa Londra.
Ora Elisabetta ci fa ciao ciao in maniera regale e dice con voi non gioco più.

Ma che si fa così, “darling” ? 


To be continued…

mercoledì 15 giugno 2016

Salsiccia e patate al sugo

Avete presente, quando dopo le pagelle dei pargoli le mamme si riuniscono per una birra ai giardini? Io sì, è successo ieri.
Stesse scene ogni anno.
Le mamme competitive chiedevano voti, i figli competitivi ( quelli che hanno sempre preso dal papà ovviamente... ;-)) confrontavano i voti con morbosa curiosità, le mamme come me bevevano un bicchiere di vino e chiacchieravano amenamente di tutto e del niente.
Tra una chiacchiera, un pettegolezzo di quelli buoni, un saluto e così via ti rendi conto che sono le sette, che non hai fatto la spesa e che hai da sfamare due squali affamati e ti cominci a fare delle domande. Ci vorrebbe una soluzione rapida e che non sporca troppo.
Espongo il mio problema alle mie compagne di tavolino e mi viene consigliata una ricetta rapida veloce, di quelle che butti tutto la in una pentola, e fa tutto da sola.


Stufato di salsicce e patate.
Non proprio estivo come piatto, ma di facile esecuzione e molto saporito.
Sul tavolo ad attendermi gli ingredienti.


 Un barattolo di polpa a pezzi di pomodoro, sedano cipolla e carota per il soffritto, quattro patate, e quattro salsicce belle cicciotte tagliate a punta di coltello, salvia rosmarino e basilico.


Ci serve una pentola ampia, alta consiglio, per evitare gli schizzi di pomodoro sulle pareti.


Come abbinamento musicale direi Ella Fitzgerald & Louis Armstrong, voci calde, saporite,
 allegro malinconiche come la salsiccia e patate, un giusto sottofondo per un bicchiere di Chianti.


Un' po' d'olio d'oliva nella pentola e mettiamo le verdure per il soffritto a dorare, poi le patate tagliate a dadoni, poi la salsiccia tagliata grossa, da poter fare dei singoli bocconi, gli odori a vostra scelta, sale e pepe.
Soffriggete tutto per una decina di minuti, quel tanto che le patate si colorino un po' e poi la polpa di pomodoro e un bicchiere d'acqua.
Mescolate e coprite.


Fate stringere il sugo e cuocete le patate, a fuoco lento, girando di tanto in tanto, quando il tutto diventa lucido corposo, fate riposare e "non tanto rapidamente" in  due ore, per l'esattezza il piatto è pronto. Divino. Sublime.
Anche se i tempi non erano quelli.


Quindi mettevi comode...e ascoltate...






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