lunedì 30 maggio 2016

Parmigiana di melenzane alla me medesima

Caldo, afa, Bologna è verde, tutta un fiore, profuma di tiglio, si ascoltano passeggiando più lingue straniere, vien voglia di birra e di passeggiate serali nel fine settimana, quando la città si svuota quando c'è un po' di vento, per vicoli deserti. 
A me in questa stagione vien voglia, ma una voglia matta di Parmigiana di melenzane e di friggere. Lo so, è una mania, 'sta cosa che al caldo lego il fritto c'è l'ho nel DNA, che per dire "acido desossiribonucleico" ci ho messo i primi tre anni di università.
Dal fruttivendolo compri quattro belle melenzane cicciotte, quelle più chiare, io uso solo quelle,senza macchie scure e toste, belle durette, che se poi ti avanzano fritte l'indomani ci fai la pasta alla Norma ( ma quella è un'altra ricetta, che magari scriverò domani) poi  due chili di pomodori datterini  io li preferisco, i datterini per fare la salsa di pomodoro, sono più dolci e la buccia è più tenera, sanno più di sole e di sale, ve li consiglio, una bella cipolla grossa fresca di tropea, quelle a mazzi sono croccanti e più succose e poi sono di stagione e basilico come se piovesse, che so dodici foglie, perché a me piace che si senta, ti deve rimanere in bocca il sapore alla fine di ogni boccone, che rinfresca, tre uova fresche, calde quasi per intenderci, quelle che sanno di uovo non le compri al supermercato, io le compro dalla panettiera che sono delle sue galline e sono buone. Sempre lì che è ben fornita, compro anche una scamorza fresca cicciottella pure lei, perché la mozzarella per i miei gusti lascia troppa acqua poi in cottura e poi si sa che la mussacà e la parmigiana sono imparentate.
Torni a casa, dove ti aspetta una  birrozza ghiacciata, la apri, la versi, apri le finestre e accendi la radio direi Manu Chao o Buena Vista Social club, sono perfetti sulla parmigiana. 
Entrambi mi sanno di vacanza, non so perché, a me sanno di vacanza in Grecia, mi suona di vacanza.
 Lavi le melenzane e tolgo un po' di buccia viola col coltello, le affetto sul tagliere per lunghezza, sottili,  le metto sotto sale con del sale grosso in uno scolapasta capiente e riempio la pentola della pasta d'acqua e la metto sopra, per fare pressione, un po', nel lavello, giusto il tempo di preparare il resto. Metto le uova a bollire fino a quando diventano sode.
Affetto la cipolla, non la lavate, basta togliere il primo strato, è pulita e candida già così.
Padellone da salsa, un po' d'olio non troppo e la lascio soffriggere a fuoco basso, con un bicchiere d'acqua. Nel frattempo taglio i pomodori lavati e li taglio un po' come mi pare, tanto alla fine la frullo col frullatore ad immersione. Bevo un  goccio di birra e verso i pomodorini con la cipolla ormai sfatta, quasi trasparente. Taglio la scamorza a cubetti in modo tale che si distribuisca uniformemente. Intanto la salsa borbotta, copritela con un coperchio, che schizza dappertutto.
 Pulisco le melenzane dal sale, e altro padellone con olio di semi, la metti sul fuoco alto e cominci a friggere.
Nel frattempo puoi cantare, telefonare all'amica, metterti lo smalto, che tanto ci vuole tempo. Carta assorbente su un piattone e mano a mano che sono belle brune, le tiri via  dall'olio e le metti sul piatto. Dopo una risata e una cantata, frulli la salsa e la annaffi di basilico che lascia il suo profumo col calore.
Monti il piato adesso. Prendi una bella teglia, carta forno, io la bagno un po' e la strizzo così prende meglio la forma della teglia, ( grandissima invenzione la carta forno), la spolverizzi con del pan grattato che raccoglie l'umido e rende il tutto più compatto. Prima un po' di salsa poi le melenzane poi ancora il pomodoro, le uova sbriciolate e la scamorza a dadini, poi ancora melenzane e di seguito fino a coprire e farla dell'altezza che vuoi tu.
Come ti piace a te, a me piace alta per esempio, voglio vedere gli strati.
Alla fine dell'ultimo strato di melenzane, ancora un po' di sugo e di parmigiano che a gratinare viene meglio. Inforni a 200 gradi , venti minuti e spegni. La lasci riposare nel forno aperto, perché lei la parmigiana deve essere tiepida e riposata. Intanto apri l'altra di birra fredda, e te ne tagli una generosa porzioni e te la mangi. Una vera goduria per i sensi, perché ricorda, si cucina con amore.





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