25 Novembre Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Uomini, fate che questa giornata abbia un senso.
Insieme all’8 Maggio, due occasioni all’anno. Due su
trecentosessantacinque.
Una ben magra consolazione che si annulla leggendo le cronache
giornaliere di donne che perdono la vita
per colpa di un uomo.
Raramente le donne si uccidono tra loro, avete notato?
Poche, pochissime serial killer donne sulla scena di cronaca
nera. Le poche, famose e documentate, perlopiù spinte da motivi economici più
che da pulsione omicida.
L’inizio di una squallida storia racconta che, passatemi il
termine, questa “persecuzione lenta e silenziosa” si perde troppo lontano.
Una storia di violenza. Dalle più piccole come le maldicenze,
alle più detestabili come l’omicidio, racconta di uomini deboli, spaventati,
sessualmente involuti, spesso di una ignoranza abissale o al contrario, dotati,
spietati, bestie.
Ma lo si tollera e lo si giustifica da sempre.
In politica, sui posti di lavoro, in casa, in famiglia, a letto.
Violenza verbale, psicologica, fisica.
Uno “state of mind”, così diffuso da non risultare lampante,
ad esclusione della cronaca nera.
La colpa di chi è? Ci ho ragionato, ma il discorso è troppo
lungo e periglioso.
Lo stato aspetta, tutela, non scrive leggi chiare e
definite, aspetta purtroppo che arrivi un cadavere di donna per addolorarsi. Ma
lo stato su quest’argomento soffre spesso di amnesie.
Il maschilismo, insegnato, sentito e visto genera la
violenza sulle donne.
Insegnato da padri, con complicità silenziosa di madri,
spesso, dalla cultura, dalle fedi stravolte a uso e consumo.
Lo trovo ributtante.
Scorrendo fb vedo solo foto di donne nel logo di Action Aid.
Dove sono le foto degli uomini, perché sono loro che
dovrebbero mettere la foto.
Il messaggio dovrebbe
partire dagli uomini oggi, non dalle donne. Non ne troverete una che non
rabbrividisce leggendo, sentendo la cronaca degli ultimi anni, non ne troverete una che non ha subito una sopraffazione di qualsiasi origine da parte di un uomo.
Ma non basta una foto su un social, domani si ricomincia. Ma
si può iniziare, sui social e nella vita di ogni giorno.
Di bastardi ne girano
parecchi.
Di uomini che amano umiliare le donne domani ne saranno
piene ancora le strade.
Quindi uomini fatevi sentire, se pensate che non sia giusto.
Per tutte le mamme di figli maschi....
Direi cerchiamo di crescere figli che sappiano abbracciare invece che punire. Date l'esempio del rispetto dovuto ad una donna.
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