“Sorpresa!” strilla
Lucilla.
Ho visto Lucilla, mia madre, con in mano una grossa busta di regali quando
alle nove e due del mattino, appena tornata dopo avere lanciato i miei figli
nelle rispettive classi, me la sono trovata sotto casa.
Avvolta in un
cappotto decisamente fuor di luogo per la temperatura tropicale di un ottobre
bolognese, rideva come un jolly agitando una manina in segno di saluto,
compiaciuta dall’effetto sorpresa.
“Mamma”... ho detto sgomenta con un filo di voce sperando di
essere in preda ad una visione da stress post traumatico dovuto alla telefonata
del mio avvocato, che mi comunicava stamattina alle sette e trentacinque, che il
mio ex marito ha intenzione di lasciarmi in mutande.
“Mamma cosa fai qui?” chiedo baciandola per assicurarmi che
sia un parto della mia fantasia.
“Amore, sei contenta? Sono qui per te, rimango per il fine
settimana! Le tue sorelle mi hanno convinto che sarebbe stato carino venirti a
trovare considerata la tua situazione.”
“ Sì mamma, una buona idea” ho risposto ancora incredula,
pensando che radermi la testa e entrare in una setta satanica sarebbe stato
senz’altro meglio di avere mia madre per casa per…vediamo…cinquantadue ore.
Oh
Dio mio… se becco le mie sorelle le strangolo!!
Dopo avere insultato telefonicamente con gli epiteti più
feroci Giada e Silvana e avere ignorato le risate scomposte delle due
mentecatte con cui, mi dicono, essere imparentata, cerco di dormire, ignorando
il russare poderoso proveniente dalla mia camera da letto dopo essere stata costretta a trasferirmi in un scomodo divano letto
in salone.
Ho passato quarantotto interminabili ore con mia madre, cosa che
non succedeva da almeno venti meravigliosi anni e ho capito che oltre ad essere sull'orlo di una crisi di nervi:
·
Mia madre pensa che spostarsi in autobus sia roba ad esclusivo appannaggio
di spacciatori e prostitute
·
Nutre una “leggera”, crudele e immotivata idiosincrasia
verso gli stranieri di qualsiasi nazionalità
·
Pensa che dare della “brutta ignorante” alla
maestra di scuola di Claudio, colpevole di avermi consigliato di far
frequentare al piccolo un corso di teatro per mitigare la sua timidezza, sia d’aiuto
alla carriera scolastica dell’adorato nipote
·
Dall’alto della sua presunzione ha interrotto
quattro volte la mia discussione con Maurizio sugli alimenti che Marcello
dovrebbe elargirmi, con commenti sull’arredamento dello studio, scrivendo una
lista di piante da interno che “sarebbero state perfette per addolcire l’ambiente”
·
Trova riprovevole che io possa prendere in
considerazione l’idea di servire come cena ai miei pargoli i bastoncini di pesce
impanati.
·
Dichiara con sofferenza di avere il diabete, il
cancro ai polmoni e l’ernia iatale, costringendomi a ricordarle che in un
pomeriggio ha bevuto cinque tazze di thè verde, ha tossito due volte mentre
fumavo una sigaretta all’aperto e si è
ingozzata venti fiori di zucca fritti per aperitivo.
·
Ha voluto preparare, nonostante i miei divieti,
le sue famigerate lasagne condannandomi a due giorni di pulizia per
ripristinare lo stato iniziale della mia micro cucina "perché lei come i veri
cuochi, cucina ma non pulisce”
·
Mi ha consigliato di tagliare i capelli,
bruciare i miei comodi jeans, di fare manicure e pedicure, di comprare una
crema antirughe e di iscrivermi in palestra annientando la mia già molto
provata autostima e non considerando affatto il mio attuale stato d’indigenza.
·
Ha riempito ogni vaso della casa di splendidi
fiori ben sapendo che sono allergica a qualsiasi polline esistente sul pianeta “per
rendere più allegro l’ambiente”.
·
Si è scolata in una serata la bottiglia d’amarone,
regalo delle miei amiche, che conservavo gelosamente per una eventuale ghiotta
occasione sentimental-sessuale come era scritto nel biglietto d’accompagnamento
alla bottiglia.
·
Ha cercato con borbonica ostinazione di farmi rivedere
la mia decisione riguardo la separazione.
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