mercoledì 10 ottobre 2012

Sorpresa!



 “Sorpresa!” strilla Lucilla.
Ho visto Lucilla, mia madre, con in mano una grossa busta di regali quando alle nove e due del mattino, appena tornata dopo avere lanciato i miei figli nelle rispettive classi, me la sono trovata sotto casa.
 Avvolta in un cappotto decisamente fuor di luogo per la temperatura tropicale di un ottobre bolognese, rideva come un jolly agitando una manina in segno di saluto, compiaciuta dall’effetto sorpresa.
“Mamma”... ho detto sgomenta con un filo di voce sperando di essere in preda ad una visione da stress post traumatico dovuto alla telefonata del mio avvocato, che mi comunicava stamattina alle sette e trentacinque, che il mio ex marito ha intenzione di lasciarmi in mutande.
“Mamma cosa fai qui?” chiedo baciandola per assicurarmi che sia un parto della mia fantasia.
“Amore, sei contenta? Sono qui per te, rimango per il fine settimana! Le tue sorelle mi hanno convinto che sarebbe stato carino venirti a trovare considerata  la tua situazione.”
“ Sì mamma, una buona idea” ho risposto ancora incredula, pensando che radermi la testa e entrare in una setta satanica sarebbe stato senz’altro meglio di avere mia madre per casa per…vediamo…cinquantadue ore.
 Oh Dio mio… se becco le mie sorelle le strangolo!!
Dopo avere insultato telefonicamente con gli epiteti più feroci Giada e Silvana e avere ignorato le risate scomposte delle due mentecatte con cui, mi dicono, essere imparentata, cerco di dormire, ignorando il russare poderoso proveniente dalla mia camera da letto dopo essere stata costretta a trasferirmi in un scomodo divano letto in salone.
Ho passato quarantotto interminabili ore con mia madre, cosa che non succedeva da almeno venti meravigliosi anni e ho capito che oltre ad essere sull'orlo di una crisi di nervi:
·        Mia madre pensa che spostarsi  in autobus sia roba ad esclusivo appannaggio di spacciatori e prostitute
·        Nutre una “leggera”, crudele e immotivata idiosincrasia verso gli stranieri di qualsiasi nazionalità
·        Pensa che dare della “brutta ignorante” alla maestra di scuola di Claudio, colpevole di avermi consigliato di far frequentare al piccolo un corso di teatro per mitigare la sua timidezza, sia d’aiuto alla carriera scolastica dell’adorato nipote
·        Dall’alto della sua presunzione ha interrotto quattro volte la mia discussione con Maurizio sugli alimenti che Marcello dovrebbe elargirmi, con commenti sull’arredamento dello studio, scrivendo una lista di piante da interno che “sarebbero state perfette per addolcire l’ambiente”
·        Trova riprovevole che io possa prendere in considerazione l’idea di servire come cena ai miei pargoli i bastoncini di pesce impanati.
·        Dichiara con sofferenza di avere il diabete, il cancro ai polmoni e l’ernia iatale, costringendomi a ricordarle che in un pomeriggio ha bevuto cinque tazze di thè verde, ha tossito due volte mentre fumavo una sigaretta all’aperto  e si è ingozzata venti fiori di zucca fritti per aperitivo.
·        Ha voluto preparare, nonostante i miei divieti, le sue famigerate lasagne condannandomi a due giorni di pulizia per ripristinare lo stato iniziale della mia micro cucina "perché lei come i veri cuochi, cucina ma non pulisce”
·        Mi ha consigliato di tagliare i capelli, bruciare i miei comodi jeans, di fare manicure e pedicure, di comprare una crema antirughe e di iscrivermi in palestra annientando la mia già molto provata autostima e non considerando affatto il mio attuale stato d’indigenza.
·        Ha riempito ogni vaso della casa di splendidi fiori ben sapendo che sono allergica a qualsiasi polline esistente sul pianeta “per rendere più allegro l’ambiente”.
·        Si è scolata in una serata la bottiglia d’amarone, regalo delle miei amiche, che conservavo gelosamente per una eventuale ghiotta occasione sentimental-sessuale come era scritto nel biglietto d’accompagnamento alla bottiglia.
·        Ha cercato con borbonica ostinazione di farmi rivedere la mia decisione riguardo la separazione.


Ma se ti metto in un pacco e lo infiocchetto ti posso rispedire a Babbo Natale?

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