venerdì 19 ottobre 2012

Scarpe "rosso baldracca"



Oggi ho comprato un paio di scarpe "rosso baldracca", col tacco 12, che non metterò mai.
 Le ho comprate in un attimo di follia, considerando le mie esigue finanze, ma ….non mi pento.
Erano lì, perfette, calde e frivole che mi aspettavano in una scintillante vetrina del centro. Profumano di nuovo e sono scomode come sola una scarpa col tacco alto può essere e provocanti di un rosso peccaminoso.
 Le metterò in bella mostra in camera mia per ricordarmi, che oltre ad essere una mamma, una figlia, una sorella, un ex moglie, sono io e sono la stessa di sempre, simile a prima che tutte queste etichette mi venissero attaccate addosso. L’anima ribelle che è in me si risveglia dal coma profondo in cui è caduta anni fa, quando bisognosa d’affetto come un koala orfano, mi sono innamorata del mio ex marito.
Mi sono ritrovata, ho ritrovato la mia allegria e la mia passione violenta e carnale per la vita.
Ci sono giusto un paio di cosette da risolvere, cose pratiche, come trovare un lavoro dopo anni di inattività, cambiare casa, divorziare, cose da poco, cose così.
Marcello sarà qui a momenti per prendere i bambini e portarli, mamma guarda un po’ che fantasia, al Mc Donald!
 Lo aspetto trepidante con la stessa simpatia con cui si può aspettare un’epidemia di vaiolo!
Continuano le guerriglie tra i nostri avvocati, stremanti battibecchi tra la sua virago- avvocatessa (ho scoperto che è una donna) e  Maurizio. Nei rari ormai, momenti di sonno, sogno che il mio ex si volatilizzi come il mago Houdinì, che si trasferisca in Transilvania, luogo che senz’altro gli sarebbe più congeniale, che colpito da un fulmine si trasformi in un essere raziocinante.
Sfogo l’ansia che l’attesa  produce, con la prima spremuta d’arance della stagione, la bevo d’un fiato fumando una delle dieci sigarette che mi sono concessa al giorno. Il succo è dolce e il profumo ricorda prime colazioni serene con le mie sorelle, sedute al grande tavolo di marmo in cucina.
Chissà se mi farà male, mi chiedo pensosa seduta in poltrona.
Mumble….Mumble…Rischierò una ipervitaminosi se ad una dieta esclusiva a base di ravioli al vapore, spaghetti di soia, biscotti al cioccolato, marron glacè e prosecco aggiungo una spremuta d’arance fresca??
Le chiavi nella toppa come una martellata sui gomiti. Vi è mai successo? A qualcuno è successo(ditemi di sì, vi prego, assecondatemi, per pietà, fate finta che io sia pazza!) di non voler sentire quel rumore metallico foriero di puro dolore?
I bambini, posteggiati in salotto occupati a ridere davanti ad un cartone che ha come protagonista una spugna gialla parlante, non percepiscono nulla.
Io, come un gatto acquattato al buio ho i sensi in allerta, aspetto.
 Ma in effetti perché aspetto?
Perché non mi alzo e vado, per dirne una, a lavare i piatti della prima colazione? Dilemmi amletici di una mente devastata …anzi lo so, devo essere pronta. Non voglio che mi colga di sorpresa! Immobile seduta con gli occhi fissi sulla serratura della porta sembro pacifica come un piccolo budda.
Quando ecco quello scampanio molesto, quel drinn drinn drinn squillato tre volte, vai a vedere perché. Cosa pensa che siamo diventati tutti sordi? Si annuncia e si da le arie di un imperatore??
Mi ha fregato non ha usato la chiave, ha suonato il campanello, mi ha colto di sorpresa, ci è riuscito.
Sto come d’autunno sugli alberi le foglie…gialla e avvizzita nell’attesa e lui mi suona il campanello!
Stasera indosserò per la prima ed ultima volta le scarpe rosse, così tanto per darmi un tono…

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