sabato 22 settembre 2012

Maurizio (l'avvocato)



Quando si decide emotivamente che con la persona con cui hai condiviso tutto adesso non vuoi condividere più neanche una stretta di mano, non ci si immagina che il tuo avvocato diventerà il tuo migliore amico, il tuo confidente, il testimone della disastrosa fine della tua storia che una volta (prima dell’avvocato) era stata una storia d’amore. 
Il mio si chiama Maurizio.
Litighi col tuo ex amato su chi deve avere cosa? Lui è lì a darti un sostegno emotivo e pratico.
Ti inferocisci alla scoperta di un consorte che durante la vostra vita insieme era un beato benestante e adesso (soltanto ora che ti deve dare dei soldi) diventa quasi un nullatenente? Lui e là a tranquillizzarti, tu lo chiami lui c’è, ti dice che non morirai di stenti sotto un ponte, agisce, propone una contromossa.
Piangi di nascosto sentendoti la più infida delle madri, quella che rovinerà per sempre la serenità dei tuoi figli? Lui è là con pacchi di libri di psicologia infantile a dirti che “meglio due genitori separati che due che si odiano e litigano in continuazione”.
Vi tirate addosso, tipo frisbee,  i piattini del servizio bianco che non avete mai usato perché troppo fragili, dopo un acceso alterco sull’educazione dei figli? Lui è pronto a trovare delle soluzioni.
Scopri di notte, lividi a forma di ditate sulle braccia candide di tuo marito che inducono a pensare ad un rapporto violento con una donna che non sei tu, l’avvocato percepisce il tuo dolore e ti manda un timido sms per sapere come va e si becca due ore e mezza di sfogo da una quasi ex moglie offesa.
E’ pronto, granitico, inossidabile e calmo. Un porto sicuro per la tua barca in tempesta. Mi sento tutelata ad avere lui come avvocato, mi calma, mi ascolta.
Se non volessi vedere bruciare vivi tutti gli uomini sulla faccia della terra (esclusi fratelli e figli) e se non pensassi che Maurizio incarna tutte le caratteristiche da evitare in uomo (e quando dico tutte, intendo proprio tutte!!) penserei che lui rappresenta  l’uomo ideale, quello giusto, quello su cui ti sdraieresti beata e consapevole di avere trovato l’anima gemella.
Maurizio ha quarantatre anni e mi chiama Paoletta perché ci conosciamo da quando eravamo due ragazzini timidi e impacciati. 
Siamo andati in vacanza per tanti anni nello stesso lido in Sicilia, eravamo amici, mi faceva ridere, andavamo molto d’accordo. Lui è nato a Bologna, ci siamo rincontrati per caso, un banale martedì di settembre dello scorso anno in un supermercato che non frequento di solito, mi aveva lasciato il suo numero di cellulare, non era cambiato molto, mi aveva fatto ridere da matti in fila per pagare. Io ero troppo incasinata in quel periodo e non l’ho mai richiamato. 
Mi aveva raccontato  che lavora nello studio di suo padre come avvocato, che si occupava di divorzi, mi è venuto in mente subito lui quando ho scoperto che Marcello tramava alle mie spalle con il suo ignobile avvocato. Ancora non ci siamo incontrati di persona, lo vedrò la settimana prossima a Bologna nel suo studio.


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