Quando
si decide emotivamente che con la persona con cui hai condiviso tutto adesso
non vuoi condividere più neanche una stretta di mano, non ci si immagina che
il tuo avvocato diventerà il tuo migliore amico, il tuo confidente, il
testimone della disastrosa fine della tua storia che una volta (prima
dell’avvocato) era stata una storia d’amore.
Il mio si chiama Maurizio.
Litighi
col tuo ex amato su chi deve avere cosa? Lui è lì a darti un sostegno emotivo e
pratico.
Ti
inferocisci alla scoperta di un consorte che durante la vostra vita insieme era
un beato benestante e adesso (soltanto ora che ti deve dare dei soldi) diventa
quasi un nullatenente? Lui e là a tranquillizzarti, tu lo chiami lui c’è, ti
dice che non morirai di stenti sotto un ponte, agisce, propone una contromossa.
Piangi
di nascosto sentendoti la più infida delle madri, quella che rovinerà per
sempre la serenità dei tuoi figli? Lui è là con pacchi di libri di psicologia
infantile a dirti che “meglio due genitori separati che due che si odiano e
litigano in continuazione”.
Vi
tirate addosso, tipo frisbee, i piattini
del servizio bianco che non avete mai usato perché troppo fragili, dopo un
acceso alterco sull’educazione dei figli? Lui è pronto a trovare delle
soluzioni.
Scopri
di notte, lividi a forma di ditate sulle braccia candide di tuo marito che
inducono a pensare ad un rapporto violento con una donna che non sei tu,
l’avvocato percepisce il tuo dolore e ti manda un timido sms per sapere come va
e si becca due ore e mezza di sfogo da una quasi ex moglie offesa.
E’
pronto, granitico, inossidabile e calmo. Un porto sicuro per la tua barca in
tempesta. Mi sento tutelata ad avere lui come avvocato, mi calma, mi ascolta.
Se
non volessi vedere bruciare vivi tutti gli uomini sulla faccia della terra
(esclusi fratelli e figli) e se non pensassi che Maurizio incarna tutte le caratteristiche
da evitare in uomo (e quando dico tutte, intendo proprio tutte!!) penserei che
lui rappresenta l’uomo ideale, quello
giusto, quello su cui ti sdraieresti beata e consapevole di avere trovato
l’anima gemella.
Maurizio ha quarantatre anni e mi chiama Paoletta perché ci conosciamo da quando eravamo
due ragazzini timidi e impacciati.
Siamo andati in vacanza per tanti anni nello
stesso lido in Sicilia, eravamo amici, mi faceva ridere, andavamo molto
d’accordo. Lui è nato a Bologna, ci siamo rincontrati per caso, un banale
martedì di settembre dello scorso anno in un supermercato che non frequento di
solito, mi aveva lasciato il suo numero di cellulare, non era cambiato molto,
mi aveva fatto ridere da matti in fila per pagare. Io ero troppo incasinata
in quel periodo e non l’ho mai richiamato.
Mi aveva raccontato che lavora nello studio di suo padre come avvocato, che si occupava di divorzi, mi è venuto in mente subito lui quando ho scoperto che Marcello tramava alle mie spalle con il suo ignobile avvocato. Ancora non ci siamo incontrati di persona, lo vedrò la settimana prossima a Bologna nel suo studio.
Mi aveva raccontato che lavora nello studio di suo padre come avvocato, che si occupava di divorzi, mi è venuto in mente subito lui quando ho scoperto che Marcello tramava alle mie spalle con il suo ignobile avvocato. Ancora non ci siamo incontrati di persona, lo vedrò la settimana prossima a Bologna nel suo studio.
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