Le giornate si accorciano, il caldo durerà al massimo ancora
una settimana e io ho bisogno di un
fidanzato per la stagione invernale 2013/2014. Ne ho bisogno come un paio di
stivali nuovi col tacco. Non è indispensabile, ma gradito.
Voglio un fidanzato che duri come un anno scolastico.
Ci si adora fino a maggio, poi passi lunghi e ben distesi, io mi
faccio un’estate facendomi gli stra beati cavoli miei e poi forse, e ripeto
forse, ci si rivede affettuosamente in autunno dandosi delle affettuose pacche sulla spalla e
giurandosi amicizia eterna.
Patti chiari amicizia lunga.
Nessun impegno a lunga scadenza, nessun phatos
sentimentale, nessun torbido illanguidirsi dell’anima, nessuna sofferenza, niente
di tutto ciò, solo un sano godimento vicendevole.
Sono metodica, divertente, squilibrata e umorale.
Prevedo furibonde
scenate di gelosia immotivata, una grande passione e una dolcezza infinita. Gli
darò l’anima per nove indimenticabili mesi e poi sparirò nel nulla da dove sono
arrivata. Semplice, chiara, pulita.
Astenersi perditempo.
Perché di tempo ne ho già perso abbastanza.
Un tantinello permalosa e rigida, questo sì, lo devo dire,
vendicativa e con la memoria di un elefante.
Una relazione
sessual-sentimentale a scadenza soddisferebbe a pieno le mie aspettative.
Uomini con poche palle, indecisi cronici, stitici
sentimentali, bugiardi e indecisi, pregasi trovare una fidanzata deficiente,
molto meno impegnativa di me, molto più comoda di me, sicuramente, e lo dico perché
ho un ego spaventosamente espanso, molto peggio di me. Ma cavoli loro…
Io voglio un uomo, uno che mi avvolge, che mi vizia, che non
abbia un armadio troppo colmo di scheletri.
Possibilmente separato e con figli, così che non lo debba
annoiare con i miei sbattimenti quotidiani, ma che semplicemente li capisca e
li condivida, ma soprattutto un UOMO, uno che non debba dare una sbirciatina
dentro i boxer per ricordarsi di esserlo.
L’inverno è lungo, c’è la neve, fa freddo.
Cosa c’è di meglio che accoccolarsi dentro un cinema, su un
divano davanti la tv a guardare un film dell’orrore. Preparare, con tanto amore
a termine, una deliziosa cenetta, candele, vino bianco, per concludere con dell’ottimo sesso, giocoso e
soddisfacente e che, per carità, duri più di cinque minuti.
In fondo, mi sembra una proposta invernale, accettabile,
direi anche molto piacevole.
Bello, sì dovrebbe essere bello, ma non bello in senso
canonico del termine, mi deve solo far venir la voglia di scappare a casa e
spogliarlo. Niente di più. Dovrebbe avere degli interessi, se no, mi annoio.
Ma soprattutto, mi deve far ridere, ma non ridere che fai un
sorrisino ogni tanto giusto per accontentarlo, devo proprio ridere con le lacrime!
Una certa profondità d’animo sarebbe gradita, un
filosofeggiare discreto, niente di troppo barboso che unito a un discreto grado culturale, ne farebbe
un buon conversatore.
Vorrei uno furbo, uno che mi facesse credere di essere
speciale.
Accogliente, paziente e che sappia cucinare. Non c’è niente
di più sexy di un uomo bravo ai fornelli.
Se esistiti, palesati al più presto, che l’inverno è alle
porte, bussa discretamente, la mia porta per te, fino a Maggio, è aperta!
P.S. Scusa caro amore invernale, non è che per caso hai cinque bei fratelli che ti assomigliano? Ho giusto alcune amiche da piazzare. Organizziamo cena di gruppo e cuciniamo insieme, giuro!
P.S. Scusa caro amore invernale, non è che per caso hai cinque bei fratelli che ti assomigliano? Ho giusto alcune amiche da piazzare. Organizziamo cena di gruppo e cuciniamo insieme, giuro!
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