Essere gentili ed
educati sorprende e diventa un’eccezione in un mondo di barbari rivoltosi e
molesti.
Dopo anni di attenta osservazione, ho costruito l'identikit del maleducato.
Al ristorante
A volte ci si chiede perché
non stia a casa a mangiare cibo in scatola!
E’ aperto alle nuove tecnologie e le colleziona con un
accanito ardore.
Passa metà della cena
a smanettare sopra la tovaglia con l'ultimo modello di cellulare, mandando
quintali di sms, soggiornando su facebook o twitter come un moderno argonauta
alla scoperta di un mondo nuovo e con lo stesso ingenuo stupore posta le
pietanze che fredde giacciono nel piatto, piegate dalla ricerca di un'inquadratura perfetta. Tedia a morte i suoi commensali. Fotografa i suoi
compagni di desco con la forchetta a mezz’aria e la bocca spalancata e ne
pubblica le foto sui social network al loro insaputa. Non è attento agli affetti familiari. Se chiama la mamma, la fidanzata, la moglie, chiude il telefono in faccia alla malcapitata.
In fila
Che sia al supermercato, alle poste, al cinema, alla biglietteria
della stazione, il maleducato ha un' idiosincrasia cronica per la sua
personalissima perdita di tempo. Lo vedi agitarsi, sudare e provare a fare la
mossa della biscia, svicola e supera con fare indifferente. Con un arroganza
tipica del soggetto, se scoperto e redarguito, ti insulta, sbuffa, ti addita come
rompiscatole, cerca la rissa. In fila il maleducato diventa un soggetto
pericoloso.
Il posteggio
Il maleducato ha la sua patologica e irremovibile convinzione
che la strada pubblica sia una sua personale e inviolabile proprietà. Gira
tronfio con lo stereo a palla, perennemente aggrappato al suo cellulare,
posteggiando la sua autovettura sulle strisce, in seconda o terza fila, davanti
la fermata dell’autobus, in base alle sue personali necessità. La sua meta è
sempre davanti il suo fantasioso parcheggio. Il maleducato è fondamentalmente pigro e
sempre allergico alla sua perdita di tempo. Svuotare il contenuto del posacenere
e lasciare immondizia un po’ dove capita denota un’attitudine spiccata all’ordine
e alla pulizia del suo mezzo di locomozione. Se dopo aver fatto colazione, giocato
un gratta e vinci (è un fatalista) e fumato la sigaretta, si accorge che quello
strombazzo che si udiva da mezz’ora non era una banda di passaggio, ma un
povero umano bloccato dal suo improrogabile desiderio di caffè, che fa?
Insulta, subito, così per farti capire che è lui il padrone, insulta e borbotta
frasi del tipo “Hai fretta?”. Il maleducato ha un concetto del tempo e un udito schizofrenico. Attenzione! Il
maleducato è terrorizzato dai pedoni sulle strisce, prima suona impaurito e
dopo, al culmine di una crisi di panico li punta e cerca di eliminarli.
Ovunque
Affetto dalla sindrome “da primo della classe” e
caratterizzato da una personalità istrionico-narcisista, il maleducato urla,
sempre, ovunque. Si agita. Probabilmente
iperteso, crede che le sue personali riflessioni siano d’interesse pubblico e
ne fa sfoggio continuamente. Anche se laureato, è dotato di una padronanza del
linguaggio tipica della prima età scolare, ama le esclamazioni che siano di
giubilo o di stizza e ne regala a piene mani. E’ un chiacchierone e odia stare
da solo. Ammorba poveri sconosciuti che leggono sui mezzi pubblici, fa dissertazioni
politico-populiste al bar, negli uffici pubblici, dal medico in sala d’attesa.
Il suo smodato istinto di sopravvivenza lo fa applaudire con ferocia dopo l’atterraggio
e la sua dirompente energia fa sì che canti coretti da osteria ai matrimoni. In
tv, il maleducato da libero sfogo alla sua natura perché ha sentito dire che fa
salire l’audience. E’ un estroverso, troppo.
Animali domestici
Il maleducato è pieno d’amore per le “specie inferiori”.
Che siano cani, gatti, pitoni o furetti, è convinto che
distribuire in ogni dove le deiezioni del proprio animale da compagnia sia cosa
buona e giusta, che lasciare libero di scorrazzare l’amico fedele in prossimità
di un parco giochi per bambini sia legittimo, che terrorizzare vecchiette per
strada con alani, senza guinzaglio, che mostrano i canini sia normale.
In un mondo dove la mancanza di regole e di rispetto per il
prossimo regna sovrana ci dovremmo arrendere tutti al motto “mors tua vita mea”?
Preferisco essere gentile.
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